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Violenza sui minori: Terre des Hommes, anche l’Italia non è un Paese senza rischi

ViolenzaDi Gigliola Alfaro

Ogni dieci minuti, in qualche posto del mondo, una ragazza muore a seguito di una violenza. L’Italia, seppure in condizioni differenti, per le bambine e le ragazze non è un Paese senza rischi. In occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre), Terre des Hommes ha presentato, lunedì 10 ottobre, a Roma, alla Sala Zuccari del Senato, il nuovo dossier

“Indifesa – La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”

e ha lanciato l’omonima campagna per garantire alle bambine di tutto il mondo istruzione, salute, protezione da sfruttamento, violenza e discriminazioni.

Vittime in aumento. Negli ultimi cinque anni “il numero di vittime minorenni di reati è passato dai 4.946 del 2011 ai 5.080 del 2015”, secondo i dati Interforze elaborati per il nuovo dossier della campagna “Indifesa” di Terre des Hommes.Si conferma il dato sulla “prevalenza del sesso femminile tra chi subisce abusi e violenze: bambine e ragazze sono il 60%, ma diventano l’87% quando si tratta di violenze sessuali o il 91% dei minori entrati nel giro della produzione di materiale pornografico”. Se in termini generali “negli ultimi cinque anni il numero delle vittime di reati ha segnato un aumento del 3%, si registra un drammatico aumento a tre cifre nella pornografia minorile che tocca la vertiginosa quota del +543%.Nell’81% dei casi le vittime sono bambine e ragazze, ma l’aumento del trend prova anche che la pornografia minorile si conferma uno dei settori di sfruttamento dei minori che gode di maggiore richiesta sul mercato”.Non solo: “Un incremento a tre cifre (+148%) è anche quello registrato dagli atti sessuali con minori di 14 anni, o minori di 16 nel caso di parenti stretti e affidatari: sono state 411 le vittime nel 2015, il 78% femmine”. Segnano “un calo negli ultimi 5 anni, le violenze sessuali e quelle aggravate, rispettivamente -26% e -31%, ma in termini assoluti (in tutto 908 minori nel 2015, per oltre l’82% femmine, pari a 770) costituiscono le tipologie con maggior numero di vittime dopo i maltrattamenti in famiglia (1.442, +24%) e la violazione degli obblighi di assistenza familiare (961, +9% sul dato 2011)”.

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Violenza tra pari. 

“Tra i nemici più feroci delle bambine e le ragazze ci sono proprio i loro coetanei”:

a provarlo i dati del ministero della Giustizia, che segnalano in carico dei Servizi sociali

“ben 817 minori di sesso maschile condannati per violenze sessuali. 267 sono invece responsabili di sfruttamento della pornografia e prostituzione minorile”.

“I numeri sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi:la prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità delle istituzioni pubbliche e richiede l’impegno di tutti, perché adolescenti e bambini crescano con una visione sana delle relazioni di coppia e del rispetto dell’altro – dichiara Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes -. Bisogna lavorare per abbattere gli stereotipi di genere tra i ragazzi come strumento per prevenire la violenza sulle donne domani. È una delle chiavi fondamentali per prevenire e contrastare violenze e discriminazioni”. L’osservatorio sulla violenza e gli stereotipi di genere avviato da Terre des Hommes in collaborazione con ScuolaZoo quest’anno ha coinvolto 2.001 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni. Innanzitutto, “i ragazzi e le ragazze italiani sono consapevoli dell’esistenza di una questione di genere nella violenza, soprattutto domestica”. Infatti, “ben il 79% degli intervistati si è detto ‘non d’accordo’ con l’affermazione che ‘la violenza domestica non è molto frequente”, ma permangono delle “aree grigie” che sembrano indirizzarsi verso“la ricerca di un alibi, di una giustificazione alla violenza, al di fuori degli aspetti culturali o di contesto”.Rispetto a social network e sicurezza, “inviarsi proprie foto o video a sfondo sessuale via sms o chat è una pratica normale e non causa alcun pericolo” è un’affermazione che trova d’accordo solo il 12,8% del totale. “Vedere le proprie immagini a sfondo sessuale circolare senza il proprio consenso online o su cellulari di altri è grave quanto subire una violenza fisica” afferma l’80,8%. “Penso di essere brava/bravo a proteggere la mia privacy su Internet” sostiene ben l’84,5% dei rispondenti, maalla domanda “condividere proprie foto o video a sfondo sessuale andrebbe fatto solo tra persone che si fidano ciecamente l’una dell’altra” c’è addirittura un 51,9% di ragazze che risponde in modo negativo e che per ben il 47,2% delle ragazze “quello che accade su Internet” è “solo virtuale e non avrebbe un vero nesso con la vita reale”.

Contro gli stereotipi. La violenza è

“anche il pane quotidiano delle giovani migranti in fuga da conflitti, dittature e miseria”.

Nei lunghi viaggi per raggiungere l’Europa “poche sono le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Molte, allettate da false promesse, finiscono nel giro della prostituzione”. Tutte, rileva il dossier, “hanno subìto traumi da privazioni e violenze e necessitano di un’assistenza psicologica specifica”. È questo il percorso che segue Terre des Hommes con i minori non accompagnati nell’ambito del progetto “Faro”. Dopo la conferenza di presentazione del dossier a Roma, Terre des Hommes ha organizzato una celebrazione della quinta Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze l’11 ottobre a Milano, colorando d’arancione Palazzo Marino e chiedendo al popolo dei social network di aderire alla sua

#Orange Revolution, la “Rivoluzione Arancione”

che scatta proprio l’11 ottobre, dalle 9 della mattina, postando sul proprio profilo Facebook, Twitter o Instagram un oggetto, uno slogan, una foto o un selfie dal tocco arancione usando gli hashtag #OrangeRevolution #indifesa. L’arancione vuole essere un segnale di rottura degli stereotipi di genere, che impongono il rosa come il colore delle bambine.