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Di Silvio Giampieri
Il terzo giorno di permanenza del gemellaggio in Polonia dei pellegrini della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto è stata dedicata alla conoscenza della comunità parrocchiale ospitante di Chorzów .
Al mattino i giovani si sono recati al centro pastorale dove hanno vissuto delle attività didattiche e caritative.
Appena giunti i ragazzi hanno visitato il “Giardino Biblico“, in quanto in esso sono presenti tutte le assenze arboree e vegetali menzionate nella Bibbia, il terzo più importante della Polonia.
Grazie ad un sacerdote che ha fatto loro da guida i giovani hanno potuto apprezzare l’aspetto dell’alleanza tra Dio e l’uomo anche attraverso la natura.
I pellegrini della nostra diocesi, una volta terminata la visita, si sono poi diretti nei locali della parrocchia dove hanno potuto preparare il pranzo per gli anziani e i poveri che consumano i pasti nella struttura di accoglienza della Parrocchia.
Il gruppo, una volta ultimata la preparazione del pranzo, si è diretto nell’adiacente casa di riposo gestito delle Suore Vincenziane.
La struttura caritatevole funziona sia da asilo che da casa di riposo. I ragazzi hanno così trascorso del tempo in giardino con gli anziani ospiti della struttura, allietando tutti i presenti con i canti più famosi e apprezzati del repertorio italiano nel mondo.
Alle 12.30 i pellegrini hanno servito il pranzo e hanno condiviso il pasto insieme agli utenti della mensa.
Il gruppo, una volta risistemata la sala della parrocchia, si è diretto insieme ai giovani della diocesi di Senigallia nel vicino teatro cittadino dove sono stati prima accolti calorosamente dal Sindaco della città. Nel teatro i pellegrini delle Marche hanno potuto ammirare uno spettacolo di danza moderna.
Nel pomeriggio invece, in un clima di festa, i giovani hanno vissuto un piccolo derby locale: Italia – Polonia. Sia i sacerdoti, che le famiglie della parrocchia hanno preso parte sostenendo i propri beniamini.
I responsabili della Pastorale Giovanile commentano su FB: “Gli occhi degli anziani delle mensa, insieme a quelli dei giovani, ci dicono che la Carità rende sempre nuova ogni creatura e che forse in quella minestra e quel panino dato con gioia, in quei sorrisi che dicevano più della nostra lingua incapace di comunicare, i ragazzi scoprivano il linguaggio della fraternità”
