DIOCESI – Ogni anno il Venerdì Santo si celebra la Colletta “pro Terra Sancta”. È una lunga tradizione ribadita nei secoli dai Papi, rinnovata da Paolo VI, la raccolta, infatti è una delle tre obbligatorie previste dalla Chiesa cattolica insieme alla Giornata missionaria e all’Obolo di san Pietro. La richiesta di sostenere la Chiesa madre di Gerusalemme e i Luoghi Santi, comincia già ai tempi apostolici, San Paolo a conclusione della I lettera ai Corinzi scrive “Quanto poi alla colletta in favore dei fratelli, fate anche voi…” Commentando il testo nella I stazione quaresimale a Cupra marittima, il Vescovo Carlo ha detto : “La chiesa di Gerusalemme era nel bisogno, San Paolo attraverso la colletta afferma l’importanza dell’unità della Chiesa, dice alla chiesa di Corinto che non si può disinteressare delle altre chiese, compresa quella di Gerusalemme, non può dire di bastare a se stessa, ma si deve aprire alle altre comunità. La chiesa di Corinto non è una chiesa ricca, può dare poco, ma San Paolo ricorda che il punto è la fraternità, perché è così che si costruisce l’unità”.
La Colletta del Venerdì Santo coinvolge tutta la Chiesa e tutte le comunità cristiane nel mondo. Ciò che viene raccolto è devoluto in gran parte alla Custodia di Terra Santa e il restante alla congregazione delle Chiese Orientali. Grazie alle offerte della colletta è possibile sostenere sia l’attività pastorale e di salvaguardia dei luoghi sacri, ma soprattutto sostenere le comunità di cristiani. I Francescani, soprattutto, si occupano di sostenere le famiglie cristiane che vivono disagi economici, sociali per la complessa situazione politica, un ruolo importante è il sostegno alle scuole cristiane anche come luoghi per costruire dialogo e conservare l’identità cristiana.
In questo momento drammatico che tutta la regione del Medio Oriente sta vivendo, è tanto più significativa la colletta proprio nel giorno della memoria della dolorosa passione di Cristo. Si esprime così il sostegno e la vicinanza attraverso la preghiera e gesti concreti a queste comunità che subiscono le conseguenze di conflitti e patiscono grandi sofferenze, in quello che papa Francesco ha chiamato l’”Ecumenismo del sangue”. La situazione è davvero drammatica: sono milioni gli sfollati che fuggono dalla Siria e dall’Iraq dove continuano i conflitti e le persecuzioni, migliaia vengono accolti nelle parrocchie e nelle scuole del Patriarcato Latino. I cristiani in Terra Santa sono minoranza, circa l’1 per cento della popolazione e tentati di lasciare la loro terra. Una presenza cristiana in Medio Oriente in pericolo e che quindi diminuisce tragicamente se non si danno segni di speranza e vicinanza.
In alcune delle nostre comunità parrocchiali si organizza questa colletta. In alcune è un’attenzione ripresa negli ultimi anni. Ma “sarebbe bello se ogni comunità parrocchiale della nostra diocesi nella celebrazione della passione di venerdì prossimo potesse organizzare questa colletta al fine di garantire alla Terra Santa il sostegno necessario per le esigenze della vita ecclesiale ordinaria e per tutte le diverse necessità.”