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Rubrica dal carcere, i volontari della nostra diocesi a Marino del Tronto

Bancarella

I volontari del gruppo

DIOCESI –  Nel carcere di Marino del Tronto opera un gruppo di volontari, legato alla “Comunità Papa Giovanni XXIII” tramite la “Casa Famiglia Manuela”.

Siamo donne e uomini, andiamo oltre le sbarre con motivazioni diverse, per incontrare gli ultimi della nostra società, quelli che nessuno considera se non per un giudizio del tutto negativo ed una condanna definitiva: i carcerati, coloro che sono dietro le sbarre perché hanno sbagliato.

Noi volontari andiamo oltre le sbarre per incontrarli e conoscerli, perché, pur avendo commesso reati più o meno gravi, i carcerati sono prima di tutto persone e, come ben diceva l’indimenticabile don Oreste Benzi, “il detenuto non è la sua colpa”. E’ una persona, è spesso un ragazzo dell’età dei nostri figli, che ha sbagliato, ma che ora ha bisogno di mostrare agli altri e a se stesso, il lato migliore della sua personalità, che nell’ambiente carcerario non è facile evidenziare.

Sono ormai diversi anni che ci rechiamo in carcere regolarmente, due volte la settimana, per vivere con i detenuti momenti intensi, anche se nella semplicità dei gesti e delle parole. Poi ci sono le feste, alle quali partecipiamo anche noi, con le esibizioni canore e teatrali dei detenuti, che per qualche istante dimenticano di essere reclusi e si sentono protagonisti.

I nostri incontri si muovono secondo progetti ben definiti:
Ogni lunedì pomeriggio, c’è il corso di bricolage per realizzare oggetti vari.
– Periodicamente i volontari organizzano una bancarella per vendere i manufatti realizzati dai detenuti; il ricavato delle offerte,  viene utilizzato per l’adozione a distanza di una bambina. In queste occasione alcuni detenuti escono dal carcere e hanno l’opportunità di trascorrere un giorno fuori dalle mura carcerarie, in nostra compagnia.
– Il secondo progetto riguarda la realizzazione di scritti, raccolti in passato in giornalini periodici e in un libriccino e che, da ora in poi,  verranno pubblicati proprio sull’Ancora. I lavori si svolgono il sabato mattino, ed è bellissimo ed edificante entrare e vedere uomini che cercano di scrivere pezzi della loro storia, la loro vita presente, i loro desideri, i loro sentimenti, le loro speranze. Con il nostro aiuto si sforzano anche di riflettere su argomenti o problematiche varie.

Cari lettori vi rubiamo un po’ di tempo, ma speriamo di offrirvi un’opportunità di riflessione.

Ringraziamo la redazione dell’Ancora che ha concesso questo spazio per dare voce a chi non può parlare, per l’opportunità che da ai detenuti di esprimersi e comunicare.