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FOTOGALLERY Martinsicuro, seconda stazione quaresimale nella crocevia culturale di differenti etnie e religioni

MARTINSICURO – Grande partecipazione di fedeli per la seconda stazione quaresimale diocesana “Andate ai crocicchi”, che si è tenuta venerdì scorso nella vicaria di San Giacomo della Marca a Martinsicuro.

La cittadina truentina ha ospitato il Vescovo Carlo il quale, assieme al parroco del Sacro Cuore, Don Patrizio Spina e ad molti altri sacerdoti presenti, hanno guidato la processione lungo le strade del quartiere Tronto periferia estrema di Martinsicuro, crocevia culturale di differenti etnie e religioni.

Presente buona parte della comunità pastorale truentina, tra cui il primo cittadino, Paolo Camaioni, e le realtà parrocchiali, come il gruppo Scout Martinsicuro 1, e le associazioni locali. Molti i fedeli intervenuti appartenenti alle altre parrocchie della vicari.
Forte e particolarmente significativa la presenza dei giovani dell’Azione Cattolica.

La processione ha attraversato in silenzio via Vezzola e via Ticino per raggiungere Piazza Santa Rita dove abbiamo ascoltato le testimonianze toccanti di alcuni fedeli.
La stazione quaresimale è terminata al Sacro Cuore di Gesù dove Sua Eccellenza Monsignor Bresciani ci ha spiegato le parole del Vangelo di Marco nella parabola del Cieco di Gerico (Mc 10,46 – 52).

Dalle parole del Vescovo Carlo comprendiamo come il cieco di Gerico rappresenti l’umanità, che avendo riacquistato la vista si mette a seguire Gesù, camminando sulle orme di Cristo e sfruttando, dunque, la nuova possibilità da redente che il Signore gli ha donato, poiché Cristo è un essere caritatevole e compassionevole, specie nei confronti di quanti soffrono, vivendo nell’ignoranza e perseverando nell’errore.
Nel buio dei nostri inferni personali è piuttosto frequente perdersi nell’oscurità, ma Cristo è luce e accanto a lui è impossibile inciampare.

Il cieco Bartimeo mendicava seduto lungo la strada, quando all’improvvisò avvertì la presenza di Gesù.
Secondo la liturgia, quest’immagine sta a rappresentare l’uomo, che vive nel peccato lontano dalla luce di Dio.
Bartimeo chiede a Gesù di avere pietà di lui; Egli ascolta la sua preghiera ed invita i discepoli a condurlo al suo cospetto. “Coraggio! Alzati, ti chiama!” – lo esortano i discepoli. I fratelli invitano il cieco ad alzarsi e nel farlo propongono la correzione come incoraggiamento. I discepoli conducono il cieco da Gesù e i due iniziano il dialogo. Qui il riferimento è alla liturgia della parola, che esprime il dialogo di Dio con l’uomo. Bartimeo chiede a Gesù il dono della vista. Il cieco chiede di poter tornare a vedere e, quindi, di ricevere la luce della fede. “Va’, La tua fede ti ha salvato!” – conclude Gesù.
Bartimeo riceve la grazia di Cristo e una volta riacquistata la vista decide di seguire Gesù come discepolo. Bartimeo è l’esempio del vero credente, che ha riacquistato l’orientamento giusto grazie alla sua fede.