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Macerata – Loreto un’esperienza presente

A breve la FOTOGALLERY dei partecipanti della nostra Diocesi

di Simona Mengascini

Ospite speciale del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, giunto alla 35ª edizione e proposto dal movimento di Comunione e Liberazione, che si è svolto la notte fra sabato e domenica è stato lui, Papa Francesco.
Con una telefonata in diretta allo stadio Helvia Recina, prima della celebrazione eucaristica, ha entusiasmato e commosso le migliaia di pellegrini presenti. Il pontefice ha cominciato con il suo ormai tradizionale saluto “carissimi giovani buonasera” e proprio ai giovani si è rivolto in particolar modo dicendo “andate avanti con speranza carissimi giovani, andate avanti con speranza! E per favore: non lasciatevi rubare la speranza, è il Signore che ce la dà”. Nella sua telefonata il pontefice ha sottolineato “che è necessario che la fede diventi un’esperienza presente” ma “quando vi sentirete stanchi e vi verrà la tentazione di andare per conto vostro, pensate a questo: ripetete il vostro sì, pregate perché ciascuno di voi possa riconoscere nella sua carne piagata, nel corpo e nello spirito, la sua umanità bisognosa dell’umanità di Cristo, l’unica che può saziare davvero il desiderio dell’uomo”. Il Papa ha poi ripetuto ai presenti “lasciatevi guidare da Gesù”. E nei saluti il pontefice non si è dimenticato di fare gli auguri al cardinale Marc Ouellet, prefetto per la Congregazione dei Vescovi, che stava per presiedere la messa, di cui era il compleanno; poi per ben due volte ha chiesto “pregate per me”.

Un avvenimento che tocca il cuore. Monsignor Giancarlo Vecerrica si è augurato che il “pellegrinaggio diventi un avvenimento che tocca il nostro io, la nostra persona e sia un avvenimento di vita e di fede”. Il pastore ha anche notato che “l’umanità oggi e dilacerata e lo vediamo dalle domande pervenute al pellegrinaggio: sono richieste di salute di amore, di coppia, di liberazione dalla droga, ma soprattutto richieste di un lavoro. Penso alla situazione della Indesit, che ha la sua sede nella mia diocesi e ha annunciato un sostanzioso piano di esuberi: un gruppo di lavoratori è al pellegrinaggio ed è giusto che vengano a rivolgersi al Signore perché solo Dio mette al centro la persona”.

Nell’Anno della Fede. Nell’omelia durante la celebrazione il cardinale Ouellet ha ricordato che “questo pellegrinaggio s’inscrive nel quadro delle celebrazioni dell’Anno della Fede. Noi tutti ne siamo ben consapevoli ed è per questo che facciamo nostra la grande intenzione della Chiesa per la nuova evangelizzazione. Che ciascuna delle nostre intenzioni particolari sia allora permeata e sostenuta dalla grande intenzione che è comune a tutti noi: ‘Signore, aumenta la nostra fede”. Il porporato ha ricordato che “viviamo ormai in un mondo che ignora la sete di infinito della nostra umanità creata a immagine di Dio. Questa sete d’infinito è soffocata dai richiami d’una cultura della dissipazione che relega Dio ai margini dell’esistenza”. L’amministratore apostolico della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, mons. Claudio Giulidori ha ricordato, nel suo saluto, che in effetti “i tempi non sono facili e ciascuno dei presenti porta con sé preoccupazioni e sofferenze” ma proprio per questo il “pellegrinaggio vuole essere per tutti fonte di fiducioso abbandono alla provvidenza divina attraverso la rassicurante intercessione della Beata Vergine di Loreto”.

Quando albeggiava. Al mattino, quando albeggiava su Loreto, i pellegrini pur stanchi ma coi i volti sereni sono stati accolti dal card. Ouellet e dall’arcivescovo di Loreto, mons. Giovanni Tonucci, che ha ricordato che “ancora una volta la Santa Casa apre le sue porte”. Il cardinale ha dichiarato di accogliere i pellegrini a nome di Papa Francesco che hanno espresso ancora una volta la loro gioia con un fragoroso applauso. “Sento l’entusiasmo di quelli che arrivano e la gioia della preghiera compiuta – ha aggiunto – e ai pellegrini dico di avere grande fiducia in Dio che accoglie questa implorazione, oltre le attese: Maria ci apre le sue braccia e ci stringe nel suo cuore, affidiamoci attraverso di lei a Gesù”.