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Montelparo, un mese di raccolta differenziata, una buona iniziativa con qualcosa da migliorare

Trascorso il primo mese, si può già fare un bilancio provvisorio. Come nei paesi vicini infatti, a Montelparo lo scorso febbraio è iniziata la raccolta differenziata dell’immondizia, strutturata attraverso il porta a porta nel centro del paese e le isole ecologiche in campagna.

Il kit di sacchetti è stato distribuito ai cittadini durante un incontro svoltosi nella palestra comunale pochi giorni prima dell’avvio della raccolta; azzurro per la plastica, grigio per la carta, giallo per l’indifferenziato e marrone per l’organico. I non presenti invece, l’hanno potuto ritirare direttamente negli uffici del Comune.

Per spiegare la differenziata ai cittadini, è stata loro inviata una lettera contenente un elenco alfabetico di rifiuti con, a fianco, indicato il relativo contenitore in cui buttare ciascuno di essi. Sempre nella stessa lettera, veniva annunciato che a partire dal 9 febbraio sarebbero stati rimossi dal territorio quasi tutti i cassonetti, specificando inoltre che “di conseguenza si attiverà una raccolta domiciliare, per l’appunto porta a porta”.

Al momento però l’operazione è ancora in fase di rodaggio: sono sì stati ritirati i cassonetti, ma non sono ancora state predisposte le isole ecologiche; chi abita in campagna si trova perciò davanti al disagio di non avere più né i vecchi cassonetti relativamente vicini alle proprie abitazioni, né i nuovi. Può capitare dunque di dover buttare la plastica in un punto e dover portare gli altri rifiuti in tutt’altra zona del territorio montelparese; territorio con una bassa densità di popolazione, ma un’ampia estensione.

Il problema è soprattutto per gli anziani soli, a cui è già difficile far separare i rifiuti, figurarsi spostarsi per raggiungere i pochi cassonetti sparsi. Il  rischio quindi è che, a queste condizioni, i cittadini possano tornare a bruciare i rifiuti: un’involuzione piuttosto che – come scritto nella lettera inviata dal sindaco – una soluzione “innovativa ed ecologicamente compatibile”. Ma c’è ancora tutto il tempo perché l’amministrazione possa aggiustare il tiro.