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Diamo voce al nostro futuro: intervista a Valerio Pignotti, Andrea Valori e Michela Fazzini.

Continuiamo le nostre interviste interviste ai rappresentanti degli istituti scolastici della diocesi per ascoltare le parole di Valerio Pignotti, Andrea Valori e Michela Fazzini, rappresentanti dell’istituto IPSSAR “F. Buscemi” di San Bendetto del Tronto e Ascoli Piceno.

 

Precedentemente abbiamo intervistato: Davide Lazzari, rappresentante dell’IPSIA e Guido Benigni, rappresentante del Liceo Scientifico di San Benedetto del Tronto: clicca qui per leggere le interviste precedenti.

Come vivete il vostro ruolo di rappresentanti d’istituto? Che cosa significa per voi?

Michela e Andrea sono rappresentanti d’istituto da ben 3 anni e Valerio è subentrato quest’anno. Siamo un gruppo unito e determinato, provenienti dalla stessa lista elettorale (e per questo teniamo a rispondere uniformemente), amici da anni e uniti per portare avanti l’istituto. Rappresentare 1200 studenti non è un compito facile, soprattutto in un istituto Alberghiero, dove ci sono tante attività professionali e che nel passato recente ha avuto problemi economici per colpa di una dirigenza sbagliata e incompetente. Ancora oggi a pagare siamo noi studenti!

Relativamente alla protesta studentesca, cosa avete fatto come istituto?

Siamo stati, come Istituto, il più esposto. Siamo riusciti ad unire tutte le scuole del circondario di Ascoli senza associazioni e partiti sotto il famoso slogan “L’UNIONE FA LA FORZA“. Abbiamo organizzato lo sciopero del 3 dicembre 2012. Durante tutta la settimana siamo stati attivi nella nostra scuola organizzando un’autogestione articolata per sensibilizzare tutti i ragazzi sulla situazione della scuola e delle riforme che da anni stanno affossando l’istruzione. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e siamo riusciti a far capire a diversi ragazzi le problematiche che abbiamo nella scuola pubblica. “La goccia che fece traboccare il vaso” fu la riforma presentata in parlamento, che dal 2008 continua ad essere respinta ed è stata riproposta quest’anno: la così detta riforma Aprea.

Siete soddisfatti dei risultati ottenuti? Credete che sia ancora necessaria l’azione di protesta studentesca?

Attualmente siamo soddisfatti per il lavoro svolto anche con gli altri istituti. Vogliamo puntualizzare sul fatto che siamo sempre attivi e pronti a scendere in piazza a manifestare i nostri disagi. Al momento non abbiamo nulla da recriminare, ma se servirà saremo pronti a protestare e a farci sentire a gran voce!

Cosa condividete della protesta studentesca e cosa invece no?
Condividiamo e ribadiamo che “L’UNIONE FA LA FORZA” e questo dovrebbe far riflettere i nostri cari parlamentari, i quali dovrebbero tremare al nostro dissenso, perché a pagare come sempre siamo noi e nessun altro.

Come vedete il futuro? Che cambiamenti sperate di vedere nella società e nel mondo della scuola?
La crisi economica che sta affliggendo l’intera Italia crea problematiche occupazionali particolarmente gravi per ragazzi come noi, che offriamo un servizio a contatto con i turisti, in ristoranti e hotel. Siamo veramente preoccupati e allo stesso tempo schifati dal disagio che abbiamo nel trovare lavoro, obbligati come diversi nostri colleghi ad emigrare all’estero per costruirci una cultura professionale adeguata. Cambiamenti? Innanzitutto ridurre il più possibile il divario tra ricco e povero e fare in modo che ciascuno abbia piena libertà. In questa democrazia ormai soltanto di facciata bisognerebbe eliminare tutte le persone incompetenti e raccomandate, che non sono capaci di governare uno Stato come quello Italiano. Per quanto riguarda la scuola ci sono tantissime cose da cambiare e soprattutto da aggiungere, anche dal punto di vista tecnologico, per rimanere al passo con i tempi che corrono sempre più velocemente.

 

Cosa sognate di fare?
Michela : il mio sogno è aiutare i più bisognosi rimanendo nell’ambito della scuola, facendo l’assistente sociale.
Valerio: il mio sogno è diventare un grande ristoratore, immagazzinando esperienze di vario tipo per poi aprire un’impresa tutta mia.
Andrea: sogno di fare il direttore di sala e diventare un grande barman, ma il mio primo obiettivo è essere un ristoratore.

Quali sono gli ideali che guidano le vostre scelte?
Le nostre scelte sono guidate da un unico ideale, migliorare la scuola nel nostro piccolo senza esser condizionati da partiti politici.

Siete credenti? Come vivete la fede?
Si siamo credenti, e la nostra fede è in stretto rapporto con la nostra unione!