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FOTOGALLERY Lo sbarco di Papa Alessandro III

Articolo di Susanna Faviani, foto scattate da Simone Incicco

 

 

GROTTAMMARE – C’era tanto timore negli organizzatori e nei figuranti che lo “sbarco” non potesse riuscire, essendo il primo anno che si svolgeva. L’assessore Enrico Piergallini ha “colto” l’idea del sindaco Luigi Merli di ideare una rievocazione dello sbarco di Alessandro III così come la narrazione popolare ci ha tramandato, attraversando indenne i secoli. Ad organizzare dal punto di vista tecnico oltre che il Comune, è stato Fabrizio Rosati, già presidente dell’associazione “Presepe vivente ONLUS”, con una trentina di volontari. Hanno recuperato una vecchia barca, l’hanno restaurata e dipinta, organizzando una sincronia con la “Pirotecnica S.Chiara” di Spinetoli (AP) e costruito la grande macchina scenografica. Un finto temporale, una tempesta sul mare, con tanto di  tuoni e fulmini, accompagnati dalla suggestiva colonna sonora dei “Carmina Burana”, hanno  costituito la suggestione dell’arrivo, da una flotta di autentici velieri offerti dalla Lega Navale di San Benedetto del Tronto, dalla quale si è sganciata la scialuppa bianca e rossa di Alessandro III, che ha approdato realmente sul lido notturno di Grottammare, sullo specchio di mare antistante al kursaal, accompagnato da templari e antichi cardinali.

Ad accoglierlo, una ricostruzione scenica di un bivacco di pescatori, intenti  nelle loro umili attività, assieme a qualche nobile accorso e soprattutto, sulla riva c’erano i monaci benedettini del monastero di S.Martino . Formatosi il corteo e dopo l’omaggio della popolazione al “papa”, impersonato da Guido Citeroni, già figurante “scriba” del censimento del Presepe Vivente, si è svolto il “gesto” o rito dell’inchino del pontefice sulla sabbia e il riempimento del suo camauro di rena con la pronuncia della frase : “Tante indulgenze verranno concesse, quanti granelli di sabbia qui contenuti, ogni volta che il 1 luglio cadrà di domenica”. Nel contempo una voce narrante spiegava ai tanti turisti che affollavano il piazzale del kursaal l’origine della “Sacra” di Grottammare, spiegando anche come lucrare l’indulgenza plenaria visitando la chiesa di S.Martino dal 24 giugno fino all’8 luglio. Ora c’è attesa e trepidazione per il corteo del 1 luglio.
Saranno due i cortei a sfilare: uno storico rievocativo e un altro “ufficiale”, religioso, vero, con i Vescovi ( di San Benedetto e di Fermo), il clero, le confraternite cittadine. Il simbolo dell’indulgenza concessa da Alessandro III nel corteo sarà un “portatore di camauro”, ossia un figurante nel corteo storico, Giulio Capretti, che porterà su un cuscino il camauro di Alessandro III. Ricordiamo che la “Sacra” è stata ufficialmente confermata dalla chiesa nel 1803 grazie al Vescovo Bartolomeo Bacher e nel 1973 grazie al Vescovo Giuseppe Chiaretti. Per ottenere l’indulgenza, bisogna visitare la chiesa di S.Martino, essere confessati e comunicati. Saranno tanti nei 15 giorni della Sacra i sacerdoti disponibili presso la chiesina medievale per le confessioni e Messe.