(Foto ANSA/SIR)

“Un segnale molto forte arriva da oltreoceano, un segnale che qualcosa inizia a cambiare, che la politica inizia a riconoscere il concepito come essere umano, come uno di noi. L’aborto non è un diritto”: così la presidente del Movimento per la vita italiano (Mpv), Marina Casini, commenta la notizia che la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America venerdì ha ribaltato, con 6 voti a favore e 3 contrari, la storica sentenza Roe v. Wade, che nel 1973 aveva stabilito il diritto costituzionale all’aborto in Usa. Si legge nella sentenza che “l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti”. Questo significa, si legge in una nota del Mpv, che i singoli Stati potranno applicare le proprie leggi in materia, e, mano a mano, rendere impensabile l’aborto, facendo prevalere lo spirito di solidarietà e di accoglienza, recuperando uno sguardo attento sul figlio”. “Il ribaltamento della Roe vs Wade – aggiunge Casini – ci infonde un grande entusiasmo e una grande speranza perché indica non solo che si tratta di una strada possibile ma di una strada che iniziamo a costruire. I pro-life americani ci insegnano che una buona strategia, lunga e paziente, può portare a dei risultati storici come questo.

Gli Usa, la più grande democrazia al mondo, ha rivolto lo sguardo ai suoi cittadini più piccoli riconoscendone il diritto alla vita. Questo è un precedente storico ma anche uno stimolo per fare la nostra parte, anche attraverso il messaggio di solidarietà che portiamo ogni giorno con i nostri movimenti e Centri di Aiuto alla Vita”.

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