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Non teoria ma esperienza!

DIOCESI Lectio delle Sorelle Clarisse del monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto.

Oggi celebriamo la solennità della Santissima Trinità. Potremmo, istintivamente, tirarci indietro di fronte ad un mistero per molti di noi solo teorico e difficile da avvicinare.

Ma, quando parliamo di Trinità non parliamo di una teoria da studiare o dimostrare: la Trinità è un’esperienza e l’esperienza, in quanto tale, non si dimostra, si può solo vivere.

Ma di che esperienza parliamo?

Parliamo dell’esperienza di un Dio che non è il Dio solitario e perfetto nella sua solitudine, ma è il Dio comunione, relazione, empatia, famiglia, innamoramento, scambio, diversità. Se noi vediamo “da fuori” che Dio è unico, in realtà questa unità è frutto della comunione del Padre col Figlio nello Spirito Santo. Talmente uniti da essere uno, talmente orientati l’uno verso l’altro da essere totalmente uniti.

Questo è il modo di essere di Dio! Non teoria, non teologia ma atto d’amore: per questo, anche se non potremmo mai comprendere interamente il mistero della Trinità, possiamo comunque, ogni giorno, farne esperienza.

L’esperienza di un Dio che non è una fortezza rinchiusa tra alte mura, una fortezza che noi, con le nostre macchine da guerra – ascesi, introspezione, misticismo, fervore… – siamo chiamati ad espugnare; è una casa, invece, piena di porte aperte, attraverso le quali noi siamo invitati ad entrare.

La Trinità è il modo di essere di Dio, il suo modo di stare con noi. E’ un atto di amore, quell’amore di cui Dio ci invita a fare esperienza anche se, logicamente, è un qualcosa che va al di là di ogni possibilità umana, di ogni ragionamento puramente terreno.

E’ un amore innanzitutto che circola, un amore scambiato, continuamente donato e accolto. Un amore non esclusivo ma una esperienza di vita, di incontro, di passione di cui il Signore vuole far partecipi anche noi.

Il segreto della Trinità, infatti, è una continua circolazione di doni dentro cui è preso e compreso anche l’uomo: un continuo riversare Amore da parte del Padre e un continuo accompagnarci verso la grazia da parte del Figlio, come leggiamo nella lettera di San Paolo ai Romani, un continuo ed instancabile guidarci alla verità di questo Amore da parte dello Spirito, come ci dice l’evangelista Giovanni.

Non vogliamo spiegare chi è Dio, proviamo solo ad immergerci nel suo amore e vivere nel presente con la consapevolezza di ciò che siamo, con passione, guidati da uno Spirito che ci insegna a camminare verso il futuro, verso le cose future… «saldi nella speranza della gloria di Dio», verificando, cioè, continuamente il peso e lo spessore di Dio nella nostra vita.