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Direttore Pompei: “Tempo di Campi Scuola, esperienza che fortifica l’amicizia”

Di Pietro Pompei

DIOCESI – Trovarsi una mattina di sole invernale sulla Superstrada per Ascoli e guardare i nostri Sibillini, è uno spettacolo da non perdere. Così innevate, le nostre montagne sono favolose, sembrano un sorriso della natura, con quei misteri che ogni sorriso nasconde. Oggi mi spiego il fantasticare ingenuo dei nostri Avi, dalla enigmatica Sibilla, al fosco raduno dei maghi presso il lago di Pilato. Ai lati, da una parte si nota il profilo sonnacchioso dell’Ascensione con l’espressione tra ironica e beffarda, dall’altra, l’ingombrante monte Piselli che copre il “dito” al cielo del Gransasso. Montagne e ricordi fanno tutt’uno. Quante volte dalla cima del Vettore si lanciavano saluti verso il mare, verso le famiglie che lasciavi lontane per molti giorni.
Li rivedo tutti i miei amici delle storiche associazioni di Azione Cattolica, correre gioiosi per arrivare primi sulle cime delle montagne. Quanti oggi non rispondono più all’appello! Ma lassù, sulle montagne, ci sono tutti.
Né le parentele né le scuole, così selettive, riuscivano a cementare amicizie così solide! Ognuno, dai diversi lavori quotidiani, portava la propria esperienza che non solo non discriminava, ma faceva da collante per il futuro. Quanta gioiosa collaborazione si respirava nelle nostre Associazioni, specie nei Campi-scuola!
I giovani sacerdoti lì si maturavano, facendo della “guida spirituale” un atto di amicizia.

Quanti ne ricordo nella “Guido Negri” della parrocchia di Santa Maria della Marina: da don Emidio a don Salvatore, don Antonio ,don Filippo, don Rino, don Gaetano, don Armando, don Giacomo e con grande affetto don Ubaldo, cresciuto con noi. Da questo giardino il Signore ne ha colti molti: sacerdoti e laici. Ancora oggi, nonostante gli acciacchi dell’età, la voglia di quei monti è rimasta intatta. E dall’esperienza mi permetto un suggerimento alle varie parrocchie che in questi giorni stanno organizzando i Campi-scuola: ”Insistete molto su questa esperienza associativa e pastorale, anche se oggi è più breve, perché richiede più impegno di una volta. Responsabilizzate giovani e ragazzi che da qui continueranno a stare insieme anche nella vita” .Abbiamo oggi delle strutture diocesane che potrebbero contenere ragazzi di più parrocchie. Quanto sarebbe educativo e socializzante un Campo-scuola dove ci si incontri come realtà cittadina! Immaginate quale collaborazione ne potrebbe scaturire nella vita di ogni giorno!
Piena di tanti risultati fu allora la collaborazione tra le parrocchie della Madonna della Marina, di San Giuseppe e di San Benedetto Martire. Ne scaturì un entusiasmo contagioso che si riversò su tutta la Diocesi.
Ogni inizio di vacanze è per me un anniversario in cui torna vivo il ricordo dei tanti che ci hanno lasciato con la nostalgia di Foce di Montemonaco e dei canti di montagna. Li immagino tutti lassù, a cantare “oh che fresche funtanelle…”,come quella mattina di sole, sulla superstrada che conduce ad Ascoli Piceno.