Rubrica Storie di cibo di Stefano Nico

CASTIGNANO – Costruito sul più alto di cinque colli gemelli, Castignano appare come un paese a forma di piramide, sostenuto da un colossale muraglione, dominato da una torre romanica dalla cuspide svettante. Il nome, derivante dal latino lucus castineanus, sembrerebbe richiamare un grande bosco di castagni che si trova in zona menzionato anche dallo scrittore latino Plinio. Castignano vanta anche di aver donato alla storia e alla ricerca storica e antropologica la più antica iscrizione italica fino ad oggi ritrovata, la “Stele di Castignano, un cippo d’arenaria alto circa un metro con un’iscrizione databile tra il VII e VI sec. a. C. riguardante la sacralità dei limiti territoriali che il cippo stesso indica oggi conservata nel Museo Archeologico di Ascoli Piceno. Inoltre è conosciuto in Italia e nel mondo per l’ anice verde prodotto con miticolosità dai propri abitanti sia per la quantità produttiva che per qualità, dovuta alla mitigazione dei venti dei calanchi ed il terroir. Conosciamolo meglio…

L’Anice verde, anche conosciuta come Lady Pimpinella, è una pianta erbacea originaria dell’Oriente, diffusa anche in Europa e in tutto il bacino Mediterraneo. Ha un ciclo di vita annuale e produce i suoi piccoli frutti di color verde grigiastro nel periodo di agosto, circa un mese dopo la fioritura. Nelle Terre del Piceno, l’Anice verde viene coltivata prevalentemente nel Comune di Castignano, grazie alle particolarità del suolo e del clima (Calanchi). A partire dalla seconda metà dell’800, in Italia l’uso dell’anice nella distillazione casalinga venne perfezionato al punto tale da diffondere liquori all’anice (anisetta, anisina, sambuca, mistrà) in produzione industriale. L’Anisetta Meletti deve il suo successo all’utilizzo dell’Anice verde di Castignano, dove, tra la fine dell’800 e i primi del 900, la produzione annua raggiunse gli 80 quintali.

L’anice verde, da sempre, viene utilizzato anche come rimedio naturale, utilizzato come tisana per combattere i disturbi intestinali o i gonfiori ma soprattutto per quel profumo inebriante di erba selvatica con declinazioni balsamiche.

COME PREPARARE UNA TISANA CON L’ANICE VERDE

Occorrente: Un cucchiaio raso di semi per tazza.

Preparazione: Fare bollire l’infuso con l’anice per 1-2 minuti, lasciare decantare e filtrare. Il suo sapore dolce non richiede l’aggiunta di miele o zucchero.

Dosi: Una tazzina alla fine dei pasti, soprattutto se si sono consumati difficili da digerire come ad esempio i fritti. Ai bambini tra 7 e 12 anni somministrare metà dose e a quelli di 2-6 anni un quarto della dose da adulti.

 

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