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FOTO Cossignano e Trivio, Don Tommaso Capriotti: “Durante la visita del vescovo Carlo abbiamo vissuto momenti molto belli di fraternità”

COSSIGNANO E TRIVO DI RIPATRANSONE – Si è conclusa ieri, Domenica 20 Febbraio, con la celebrazione eucaristica avvenuta nella Chiesa di Cossignano alle ore 11:30, la visita pastorale del vescovo Carlo Bresciani nella parrocchia Santa Maria Assunta di Cossignano e nella parrocchia Santa Maria Ausiliatrice del Trivio di Ripatransone, entrambe guidate dal parroco don Tommaso Capriotti.

Queste le parole di gratitudine che don Tommaso ha rivolto a Bresciani: “A conclusione della visita pastorale del nostro amato vescovo Carlo, svoltasi dal 18 al 20 Febbraio, nelle due comunità parrocchiali da me guidate, mi sento davvero contento del passaggio del Signore buon Pastore. Abbiamo vissuto momenti molto belli di unità, di fraternità, di recupero dei valori cristiani. Siamo grati per il dono ricevuto, segno di amore grande, come quello di Gesù che ha versato sangue per noi peccatori. Vi saranno altri momenti in seguito in cui potremo celebrare con il vescovo! Ripartiamo dopo un periodo per noi molto difficile, dopo un terremoto e dopo una pandemia che ancora ci preoccupa, però lo facciamo con entusiasmo e determinazione nell’annuncio del Vangelo, unica fonte di salvezza per Pastore e gregge. Grazie Eccellenza! Le porte per l’annuncio e la fraternità, per l’unità e il servizio, sono sempre aperte e cariche di novità. Colgo l’occasione per ringraziare anche i due cori parrocchiali, i lettori, i ministri dell’Eucaristia e tutti i collaboratori delle due parrocchie che svolgono con amore e dedizione il loro servizio umile e paziente.

Presente a Messa anche il sindaco di Cossignano, Roberto Luciani, il quale, prima della benedizione, ha preso la parola: “È la prima volta che vivo in maniera così intensa una visita pastorale. Nell’incontro di Sabato con il vescovo in Municipio, abbiamo parlato di un concetto altissimo, del reciproco riconoscimento e di come una buona collaborazione faccia crescere la comunità. Abbiamo anche detto della crisi delle vocazioni, ma noi non veniamo a Messa per il sacerdote o per il vescovo, bensì per la salvezza della nostra anima, che avviene sì nell’aldilà, ma che passa anche per questa terra, nel quotidiano, applicando il reciproco riconoscimento, il perdono, l’amore. La visita del vescovo perciò è stata una grande occasione di arricchimento personale e anche della comunità che rappresento. Farò tesoro delle sue parole che ci hanno incoraggiato ed ispirato.

Gianfranco Vagnoni, segretario del Consiglio Pastorale della parrocchia Santa Maria Ausiliatrice del Trivio di Ripatransone, racconta: “Ringraziamo il vescovo per la sua presenza in mezzo a noi. Ieri, di buon mattino, è venuto ad incontrarci e la nostra piccola comunità parrocchiale lo ha accolto con entusiasmo. Dopo averci spiegato il motivo della sua visita, il vescovo ha ribadito che il Consiglio Pastorale è un organo consultivo, che propone, promuove e programma le attività pastorali in accordo con il parroco, che ne è il presidente e con il quale è richiesta una stretta collaborazione. Ha poi incontrato anche i membri del comitato feste che sostiene la parrocchia attraverso il pagamento delle spese relative alle utenze della nostra Chiesa. Erano presenti anche alcuni membri del Circolo Trivio che – come ha detto il vescovo – con i suoi incontri, crea comunità. Il vescovo ha apprezzato la vivacità della nostra piccola parrocchia e ha spronato tutti ad andare avanti: a noi adulti, in particolare, ha chiesto di essere un esempio per i giovani. Abbiamo ascoltato con attenzione le sue parole e le terremo in alta considerazione: cercheremo di mettere in pratica i suoi insegnamenti.”

Giuseppe Di Girolami, segretario del Consiglio Pastorale della Parrocchia Santa Maria Assunta di Cossignano, dichiara: “Venerdì sera abbiamo avuto la grazia di incontrare il vescovo Carlo. Dopo averci conosciuto, ci ha ricordato il servizio a cui siamo chiamati, sottolineando sia il nostro compito di coadiuvare il parroco nel programmare le varie attività pastorali sia l’atteggiamento che siamo chiamati a tenere nello svolgere tale servizio, ovvero quello di amore verso la Chiesa e quindi di pace e concordia verso i fratelli. In tal senso ci ha esortati a vivere tra noi rapporti autentici di amicizia e collaborazione. Il nostro pastore ci ha anche aggiornato sulla situazione dei lavori da effettuare sugli edifici parrocchiali ancora danneggiati a seguito dell’ultimo sisma. Noi abbiamo evidenziato l’importanza di tornare ad utilizzare quei locali per poter svolgere al meglio le attività, in particolar modo quelle legate al catechismo dei bambini e dei ragazzi. Ringraziamo di cuore il vescovo per la sua presenza e per le parole di incoraggiamento che ha avuto nei nostri confronti: vogliamo raccogliere il suo invito ed impegnarci a trasformarlo in azioni di vita concrete. Siamo fiduciosi che la sua visita ci aiuti a superare le difficoltà e a ripartire con rinnovato entusiasmo.”
Queste le parole con cui il vescovo Bresciani, prendendo spunto dalla Parola di Dio, ha salutato le due comunità durante l’omelia: “Ogni volta che andiamo a Messa dobbiamo chiederci: Che cosa mi ispira oggi la Parola di Dio? Il Signore, infatti, non ci parla di qualcosa di astratto, bensì vuole che viviamo nel nostro mondo, con le sue contraddizioni e i suoi limiti, vuole che viviamo meglio la nostra quotidianità. Oggi il Vangelo ci dà un’indicazione su come possiamo comportarci quando nella nostra vita quando incontriamo il male. Finché le cose vanno bene, siamo tutti bravi; il problema arriva quando sperimentiamo il male nelle sue varie forme. Come ci comportiamo? Come rispondiamo al male? C’è una via d’uscita al male che c’è dentro di me, al male che c’è tra di noi, al male che c’è nel mondo? L’invidia di Saul verso Davide e il desiderio di ucciderlo sono sentimenti che fanno parte del male. Come Davide supera il male? Davide risponde al male con il bene e si dimostra degno di governare, di essere all’altezza del suo ruolo di re. Noi facciamo come lui oppure no? Certamente il male ci fa male; però, quando conserviamo lo spirito di vendetta, facciamo in modo che il male dell’altro si impossessi di noi. Il bene ci riconcilia con noi stessi; il male, invece, spacca le famiglie, le relazioni, le comunità, le chiese. Davide ci insegna come superare il male. Lo stesso fa Gesù, che muore in pace, perdonando chi lo ha ucciso. Davide, come Gesù, ci insegna che bisogna spezzare le catene del male. E questo è un insegnamento che vale per tutti, non solo per i cristiani, ma per tutta l’umanità. Dobbiamo insegnare i nostri giovani a perdonare. Come possono tenere insieme le amicizie i ragazzi, se non conoscono il perdono? Come possono due sposi tenere insieme i matrimoni, se non conoscono il perdono? In quest’ottica perdonare non significa ‘chiudere un occhio’, bensì significa ‘io non ti restituisco il male per il male ricevuto’. Questo significa l’espressione ‘Ama il tuo nemico’. Il verbo amare non indica il sentimento d’amore, bensì rappresenta il bene che facciamo. Se non fosse così, quando il sentimento non c’è più, che succederebbe? Ecco allora la regola d’oro per i rapporti umani: amare significa fare del bene. Noi cristiani non siamo solo ascoltatori della Parola di Dio, siamo soprattutto imitatori di Gesù, quindi la Sua Parola dobbiamo metterla in pratica. Non a caso la Chiesa ci fa iniziare la Messa con la richiesta di perdono, perché ci insegna che, se vogliamo essere una comunità che celebra, dobbiamo cominciare da lì, dobbiamo stare in pace con tutti, dobbiamo partire dal riconoscerci prima di tutto peccatori e sentirci perdonati, perché abbiamo sbagliato e chiediamo aiuto al Signore per essere perdonati. Solo dopo questo, possiamo diventare una comunità viva, che non è muta, bensì canta. Vedete, il Signore nel Vangelo non fa chiacchiere, ma ci parla di questioni vere e profonde, come oggi. Dopo l’ascolto della Parola e le successive riflessioni, sappiamo che facciamo fatica a perdonare, ma sappiamo anche che la forza di Dio ci dà la carica per tornare nelle famiglie e nelle comunità ed essere segno incredibile della novità di Cristo che opera nel mondo.”

Al termine della celebrazione i fedeli hanno salutato il vescovo Carlo con un grande applauso come segno di rendimento di grazie a Dio e di gratitudine a Bresciani per la sua presenza.

Bresciani – lo ricordiamo – in questi tre giorni di visita pastorale, oltre ai Consigli Pastorali Parrocchiali e ai Consigli Parrocchiali per gli Affari Economici, ha incontrato alcuni produttori ed artigiani locali, numerosi malati ed anziani delle due comunità, la locale squadra di calcio, il circolo “Trivio”, i ragazzi del catechismo, il comitato feste e l’amministrazione comunale. Inoltre ha confessato più di venti fedeli. La visita, seppur breve, è stata intensa e ricca di incontri.