Di Don Gianni Croci

ATTENZIONE: La diretta di oggi avrà inizio alle ore 16.00

DIOCESI – Qualche tempo fa don Leonardo Lepore ha tenuto un incontro nella nostra diocesi dal titolo “quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare?” (Salmo 11,3). L’espressione biblica ci riporta anche all’esperienza drammatica del terremoto del 2016, che ha ferito in particolare la parte montana della nostra diocesi, a cui si è aggiunta l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.

Il secondo libro di Samuele (19,12-15) racconta che, in un momento di forte crisi, il re Davide fa leva sull’appartenenza: “siete mie ossa e mia carne”. In questo momento così particolare, anche per noi è importante riscoprire l’appartenenza alla Chiesa, il sentirsi “corpo di Cristo”, il camminare insieme. Si tratta di tornare alle radici, di prendere coscienza che la diversità delle membra è per essere a servizio dell’unità, di impegnarsi perché le parti più deboli del corpo abbiamo maggiore cura e attenzione. Solo questo ci permette di guardare al futuro, facendo spazio alla speranza e alla gioia.

L’attenzione e la vicinanza della Chiesa verso le piccole comunità dell’entroterra, già provate dallo spopolamento, con ferite non ancora rimarginate a motivo del sisma e prive di tanti servizi, si è concretizzata attraverso un progetto biennale, “Le radici del futuro”, sostenuto da Caritas italiana.

Il progetto ha coinvolto le diocesi di Ascoli, Fermo e S. Benedetto, con un’unica cabina di regia ma con interventi differenziati, in base alle esigenze del territorio, emerse dalla mappatura fatta subito dopo il terremoto e poi aggiornata. Un bel segno di quel cammino sinodale caldamente sollecitato da papa Francesco.

Sono state attivate in base alle richieste delle comunità parrocchiali iniziative pastorali e sociali, in modo particolare a sostegno delle famiglie e dei ragazzi, attraverso supporti psicologici, formazione e animazione degli oratori estivi, tirocini formativi nelle aziende del territorio.

Oggi, giovedì 10 febbraio, ci troveremo a Montemonaco per verificare insieme il percorso intrapreso e valutare un’eventuale prosecuzione degli interventi.

E’ possibile partecipare all’evento in modalità on line.

Sarebbe bello se tutte le nostre comunità si sentissero coinvolte e disponibili ad uno ‘scambio di doni’ così da edificare l’unica Chiesa.

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