SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il gruppo scout San Benedetto del Tronto 3 nasce nel 1986 ed ha sede nei locali della parrocchia San Filippo Neri.  Patrizio Perazzoli e Sabrina Spina sono i Capi Gruppo, che conta di 73 iscritti e 20 capi.

Patrizio e Sabrina tanti gli incontri in presenza sospesi a causa dell’emergenza sanitaria.
Esattamente. Le restrizioni legate alla pandemia hanno fortemente influenzato le nostre attività portandoci diverse volte a dover sospendere gli incontri in presenza. Questo non ci ha però impedito di continuare il nostro percorso con i ragazzi grazie all’utilizzo della tecnologia e quindi degli incontri on line tramite videochiamate

 

Dunque quali attività riuscite comunque a portare avanti?
Le nostre attività oggi continuano con prudenza e rispettando la normativa, prediligendo, ove possibile, il loro svolgimento all’aperto.

 

 

Mentre per quanto riguarda i progetti futuri?
Per il futuro, considerando che lo scautismo Agesci è un metodo che mette al primo posto l’esperienza, il nostro impegno è di continuare a proporre attività che abbiano come protagonisti i ragazzi che attivamente sono protagonisti di questo “gioco educativo”, avendo sempre come riferimento la nostra fede cristiana.

 

 

Diventare scout, quali impegni comporta?
Sicuramente lo scoutismo non è un passatempo come un altro. Non è pensato per tenere bambini e ragazzi impegnati un paio di ore a settimana in qualcosa di utile, ma è un progetto di coeducazione e proprio per questo è completamente diverso da un qualsiasi hobby o attività extra scolastica.  Lo scopo principale dello scoutismo è quello di formare persone, ed è stato lo stesso fondatore, lord Robert Baden Powell ad elencare quattro punti fondamentali che sono:
formazione del carattere : ogni scout deve imparare a fare scelte, a scoprire cosa si vuole diventare, ad assumere delle responsabilità
salute e forza fisica : imparare a conoscere il proprio corpo e sviluppare un rapporto positivo con esso e prendersene cura
abilità manuale: scoprire e sviluppare i propri talenti, utilizzando materiali semplici per costruire oggetti utili a se stessi e agli altri
servizio del prossimo: sviluppare empatia nei confronti degli altri, mettersi a servizio del prossimo come atto civile e come atto di presa di coscienza e accettazione delle diversità.

Perché a vostro avviso è importante far parte degli scout?
La nostra realtà ha come obiettivo quello di insegnare a pensare con la propria testa, ad essere pronti agli imprevisti della vita, a mettersi in gioco, a saper lavorare in gruppo perché come diceva il nostro fondatore Baden Powell: “È qui dunque lo scopo più importante della formazione scout: educare. Non istruire, si badi bene, ma educare; cioè spingere il ragazzo ad apprendere da sé, di sua spontanea volontà, ciò che gli serve per formarsi una propria personalità”.

 

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