SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Persone semplici, commosse, parrocchiani ed amici si sono raccolti sabato 29 gennaio per salutare Ermes Ciabattoni, padre di Deborah, Bernardo, Giandomenico e Don Francesco, parroco della comunità della Sacra Famiglia, nell’omonima chiesa di Ragnola.
La Santa Messa è stata presieduta da Don Francesco, concelebrata con alcuni sacerdoti della diocesi.
Nel pieno rispetto delle norme indicate dal Ministro della Sanità, il servizio d’ordine è stato gestito dalla confraternita di san Giuseppe, mentre il coro ed il gruppo liturgico hanno animato la liturgia.
Tra i momenti più commoventi, le parole che Don Francesco ha rivolto ai presenti durante l’omelia. “Tutti noi siamo chiamati a vivere per l’eternità. In questo momento, questa è la nostra vocazione e voglio ricordarlo con il cuore e con tutta la Fede che mio padre e mia madre hanno potuto mettere nella mia vita e nel mio cuore. Lo voglio fare con tutta la forza dello Spirito Santo, che ha saputo guidare la mia famiglia e che saputo donarmi alla Chiesa, per essere segno e testimonianza che Dio è il Dio dei viventi. In questa vita siamo segno della sua bontà. Mio padre ci ha insegnato proprio a vivere questa vita semplice senza cercare onorificenze ma a donare la propria vita.”
Beati d’ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono (Ap. 14,13)
“Mio padre è stato un uomo pieno di vitalità, ha lavorato sempre e tanto per la sua famiglia, per i suoi figli dei quali era pienamente orgoglioso. Sapeva dimostrare il suo amore per le cose che faceva e ho sempre visto in questa attenzione di donazione alla sua famiglia, una radice profonda di Fede. La sua casa – ricordo fin da piccolo – era sempre una casa aperta con grande generosità fin dai tempi della guerra, dove tanti trovavano posto, era un uomo di fede, di azione cattolica e neocatecumeno, figlio spirituale di Padre Pio insieme con mia madre. Ha vissuto una vita di offerta agli altri fino alla sofferenza di questi ultimi anni, soprattutto dopo la morte della sua amata sposa. Per la Provvidenza di Dio o forse per un mistero profondo che la vita ricerca, è morto il giorno della morte di 7 anni fa di mia mamma, il 27 gennaio 2015. Questi segni che Dio ci ha dato non fanno altro che farci crescere nell’amore.”
L’ultimo pensiero alla comunità della Sacra Famiglia: “Non è un caso che mia mamma e mio papà sono morti accompagnati da questa comunità (a distanza di 7 anni): è un segno che ci ha fatto crescere ancora di più. Vi ringrazio anticipatamente rinnovando il mio affetto per voi, che sapete ricambiare costantemente”.
Don Francesco ha infine ringraziato i fratelli e in particolare la sorella per l’assistenza nell’amore al defunto padre, il genero, la nipote, le nuore e con tutti coloro che hanno contribuito in modo amorevole ad accompagnare Ermes al cospetto di Dio; un ringraziamento è stato inoltre rivolto a tutti i sacerdoti che hanno partecipato al rito funebre, al vescovo Carlo che si è recato presso la casa parrocchiale per la benedizione della Salma, al vescovo emerito Gervasio e tutti coloro che hanno espresso vicinanza.

Al termine della celebrazione, a nome della comunità, un fedele ha rivolto un fraterno saluto a don Francesco ed alla sua famiglia: “Ci stringiamo a voi in abbraccio, pronti a salutare un grande uomo, che vi ha dato la vita e al quale siamo riconoscenti. La morte ci toglie ciò che ci è più caro, al tempo stesso ci restituisce a ciò che è più prezioso. Ti siamo vicini, caro don uniti nell’adesione al Cristo risorto, sorgente di speranza e di pace.”

Dopo la funzione, il carro funebre è partito alla volta del cimitero Offida.

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