SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Procedono le attività organizzate dall’Azione Cattolica della Parrocchia Sacra Famiglia, nel quartiere Ragnola a San Benedetto del Tronto. Questa settimana, nel nostro viaggio all’interno delle realtà associative della Diocesi, abbiamo sentito Stefania Gregori presidente dell’AC Sacra Famiglia.

 

Stefania, con la pandemia anche le vostre attività hanno subito dei cambiamenti.
Esattamente, purtroppo la pandemia ha letteralmente stravolto le nostre vite: ciò che prima sembrava normale ora non lo è più. I nostri incontri festosi, le nostre attività, i nostri bei sorrisi senza le mascherine, i nostri abbracci, tutto è cambiato a causa delle misure restrittive legate al contenimento della diffusione del virus. All’inizio dell’anno, nella nostra parrocchia Sacra Famiglia, dopo l’incontro diocesano rivolto agli educatori Acr, avevamo deciso di ripartire in presenza, ma purtroppo questo non è stato possibile.

Come sono scanditi i momenti in parrocchia?
La nostra parrocchia si trova all’interno del quartiere Ragnola dove la maggior parte dei nostri bambini frequenta la scuola Primaria Ragnola, e spesso capita di avere intere classi in quarantena. In particolare per quanto riguarda la celebrazione dei Sacramenti abbiamo deciso, in accordo con il nostro parroco, che la Comunione si terrà a settembre, dopo un percorso di preparazione in programma durante il periodo estivo. Per quanto riguarda la Confessione molto dipenderà dall’andamento dei contagi, dunque se  farla nel periodo quaresimale, altrimenti anche questa slitterà di qualche mese.

 

Per quanto riguarda la celebrazione della messa?

Con l’inizio della Quaresima è stato deciso di celebrare la messa delle dieci rivolta esclusivamente ai bambini e le loro famiglie, cercando insieme al parroco Don Francesco, di far vivere loro i momenti più significativi di tutto l’anno Liturgico. Ovviamente l’invito a partecipare alla messa domenicale è sempre presente. Nel frattempo il nostro gruppo giovani si è messo a servizio e all’ascolto del più bisognoso collaborando insieme alla nostra Caritas parrocchiale.

Avete deciso, per il momento, di sospendere gli incontri, perché?

Per un periodo abbiamo deciso di non organizzare incontri in presenza per il semplice fatto che la situazione attualmente non è delle migliori, e molte famiglie hanno paura, dato l’incremento del numero di casi positivi, soprattutto tra i bambini. Pertanto abbiamo deciso di non realizzare incontro online dato che bambini in questo momento stanno vivendo lo stress della didattica a distanza, a causa di classi in quarantena.

Voi educatori come riuscite comunque ad essere presenti?

Attraverso messaggi ai ragazzi e alle famiglie cerchiamo comunque di far sentire la nostra presenza. Anche se purtroppo, a causa della situazione sanitaria che stiamo vivendo, non abbiamo la possibilità di incontrarli e vivere dei momenti con loro in presenza. Per il futuro ci stiamo preparando a vivere il Mese della Pace attraverso un’iniziativa di solidarietà inerente un progetto Diocesano.

 

Stefania cosa si sente di dire in merito all’importanza di far parte dell’Azione Cattolica?

Sicuramente che è molto importante far parte dell’Azione Cattolica perché rappresenta una grande famiglia che ti accoglie e ti vuole bene. E poi attraverso le nostre attività ogni bambino, ragazzo e adulto riesce sempre a mettere Gesù al centro della propria vita. L’Azione Cattolica è gioia.

 

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