DIOCESI – Si è concluso con grande successo il concorso “Fotografa il tuo presepe” edizione 2022, organizzato dal nostro giornale e promosso dal Sovvenire (Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica) della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. Oltre 60 le foto di presepi giunte alla nostra redazione che hanno raccolto oltre 2000 “mi piace” complessivi.
Cogliamo fin da subito l’occasione per fare i nostri complimenti a tutti i partecipanti, in quanto i presepi sono tutti molto belli.

In Italia sono comunque tanti i concorsi di questo genere. Nella capitale, ad esempio, l’Acli Roma, ha realizzato la seconda edizione del concorso “Il presepe che serve”: i partecipanti sono stati chiamati a raccontare attraverso un breve video, della durata massima un minuto, il proprio presepe domestico. Un’altra giovane iniziativa è il contest fotografico “Il mio presepe 2021” , promosso dalla Diocesi di Cremona e giunto alla sua quarta edizione.  Tradizione sicuramente meno recente  è la gara Diocesana “Il Presepio nelle Famiglie e nelle Collettività”, iniziata dal Cardinale Lercaro ben 68 anni fa a Bologna, anche se non è la più antica.

Questo primato spetta probabilmente al capoluogo di regione lombardo in cui esiste da quasi 70 anni (69 per la precisione), come concorso della città di Milano, mentre come Diocesi da soli – si fa per dire! – 34 anni.

Il nostro intento, come in molte altre Diocesi, era quello di riuscire, nel nostro piccolo, a riportare il presepe alla sua centralità anche nel mondo social.

Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui.” È con queste parole che papa Francesco inizia la sua lettera apostolica “Admirabile signum” in cui spiega il significato e il valore del presepe che vogliamo qui ricordare perché proprio da questi sentimenti siamo stati mossi nell’organizzare il nostro concorso.

Il presepe è innanzitutto uno strumento di evangelizzazione per chi lo realizza. Pensiamo alla bellezza dei momenti passati insieme per costruire pazientemente le montagne, il cielo, il deserto, la grotta o la stalla. Al termine dell’opera, a prescindere da come sia venuta, ci sarà sempre soddisfazione: infatti, non è tanto la bellezza del presepe in sé a dare valore a quei momenti, quanto la bellezza del tempo trascorso con tutti i familiari a crearlo. È quello stare insieme, quella comunione di intenti e di sentimenti, che rende quei momenti speciali.

Il presepe è poi strumento di evangelizzazione anche per chi lo ammira. Pensiamo ad un bambino piccolo che vede il presepe in parrocchia o a casa di un amico: sarà sicuramente attratto dalle statuine, magari le prenderà per giocarci e vorrà certamente farne uno a casa propria. Quanto frutto porta l’esempio! Dunque quei momenti di condivisione vissuti da chi ha costruito il presepe, saranno vissuti, con molta probabilità, anche dal bambino che guarda con amore e stupore quel presepe, nel momento in cui andrà a realizzarne uno suo a casa propria. È quello stare insieme di cui parlavamo sopra, che si ripeterà e, ripetendosi, creerà nuovamente la magia della comunione in un’altra casa.

E allora – ci siamo detti – il presepe può essere strumento di evangelizzazione dappertutto, viste anche le parole del pontefice Bergoglio: “Vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata.” Con la nostra iniziativa abbiamo provato ad evangelizzare anche attraverso i social! In un tempo in cui poco si può uscire e vagare, in un tempo in cui si comunica molto attraverso la rete, abbiamo pensato di surclassare le consuete foto degli utenti davanti all’albero con le foto dei presepi, nella speranza di ricreare in loro quel sentimento di stupore ed ammirazione che la tenerezza del Bambin Gesù suscita in tutti noi. Quella tenerezza che – come afferma papa Francesco – “riscalda il nostro cuore”.

“Davanti al presepe – dice ancora il pontefice – la mente va volentieri a quando si era bambini e con impazienza si aspettava il tempo per iniziare a costruirlo. Questi ricordi ci inducono a prendere sempre nuovamente coscienza del grande dono che ci è stato fatto trasmettendoci la fede; e al tempo stesso ci fanno sentire il dovere e la gioia di partecipare ai figli e ai nipoti la stessa esperienza. Non è importante come si allestisce il presepe, può essere sempre uguale o modificarsi ogni anno; ciò che conta, è che esso parli alla nostra vita. Dovunque e in qualsiasi forma, il presepe racconta l’amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi.”

È con questo spirito, usando gli strumenti che il nostro tempo ci regala, che abbiamo proposto il concorso ed è, sempre basandoci su questi presupposti, che abbiamo scelto con cura il premio da elargire: non certamente una somma di denaro o un oggetto, bensì una semplice pizza in compagnia.

Fedeli ai sentimenti che hanno ispirato l’iniziativa, abbiamo fatto una scelta con quelle sensazioni a cui il presepe rimanda: la condivisione del tempo, oltre che di materiali, competenze e idee; la comunione del cuore, quel senso di pace e di attesa che si respira in tutta la casa; la gioia dello stare insieme, un misto di entusiasmo e contentezza che pervade tutti i componenti della famiglia.

Proprio in questi giorni don Gian Luca Rosati, nel suo blog “Gioia e Pace”, a proposito di una pizza, ne ha spiegato il semplice valore: “Mentre cammino, mi passa vicino una mamma. Tiene per mano un bambino e sento che gli dice: «Adesso prendiamo una pizzetta per merenda e poi andiamo a casa». Io continuo la mia passeggiata senza cedere all’invitante pensiero della pizzetta, ma sento fortissimo il profumo, il calore e il gusto non solo di quella pizzetta, ma anche di tutto il resto: tenersi per mano, essere figli, essere padri e madri, o nonni e nonne, essere fratelli e sorelle, è un contatto semplice, fatto di condivisione di momenti, di emozioni, di sguardi, di profumi e anche di sapori. Quante pizzette nella nostra vita! Buone e gustose non solo per la bravura del fornaio o del pizzaiolo, ma soprattutto per la compagnia di quelli con cui le abbiamo mangiate! E questo tempo ti fa apprezzare ancora di più quella pizzetta, ti fa apprezzare addirittura la pizzetta consumata nell’intervallo tra un’ora e l’altra nei corridoi della scuola; questo tempo ti fa apprezzare addirittura la scuola, e anche il più noioso momento di formazione, perché eri a contatto con altre persone. La pizzetta, in quel freddo pomeriggio di Gennaio, m’ha ricordato tutto quello che non si può fare online e soprattutto m’ha ricordato che Internet è una grande risorsa e sicuramente aiuta a comunicare, ma un mondo solo di Internet è freddo e annoia. Mentre invece quella pizzetta…

Ecco dunque i fortunati vincitori del nostro concorso che ci auguriamo possano godere di un bel momento in compagnia, presso la Pizzeria Concetti di Grottammare:
– per la categoria “Presepe di casa”, la famiglia Giampieri, si aggiudica una cena;
– per la categoria “Presepe in parrocchia”, la Parrocchia Gran Madre di Dio, vince una “pizzetta” con bicchiere di spuma per 5 persone

La redazione dell’Ancora ringrazia tutti i partecipanti.

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