DIOCESI – Si conclude oggi l’anno 2021 e per la Caritas Diocesana è tempo di fare bilanci, sia economici che sulle opere erogate. Per questo motivo abbiamo incontrato il tesoriere Nedo Tiburtini, classe 1955, pensionato, ex direttore di banca, lunga carriera politica locale, già vicesindaco ed assessore del comune di Monteprandone, sposato con Antonella, padre di due figli e nonno di tre splendidi nipotini.

 

Quanto tempo al giorno dedica alla Caritas?
Sono in Caritas da quattro anni. Quando ho iniziato, si facevano circa centocinquanta movimenti all’anno, quindi la mia mole di lavoro era abbastanza leggera. Negli ultimi tre anni, invece, anche a causa della pandemia, abbiamo eseguito circa millecinquecento movimentazioni all’anno. È arrivato quindi un momento in cui si sta qui quasi a tempo pieno: la mattina, dalle 8:00 fino alle 13:00, sempre e spesso anche nel pomeriggio.

Quali sono state le entrate della Caritas Diocesana nell’anno 2021?
Esiste un versamento ordinario dell’8XMille che viene erogato in base alle richieste che noi formuliamo. Lo scorso anno, ad esempio, la somma che abbiamo ricevuto è stata di 140 mila euro. Poi abbiamo un versamento straordinario dell’8XMille giunto alla nostra Diocesi nel 2020 per le necessità legate alla pandemia che ammonta ad euro 330 mila e che il Vescovo Bresciani ha elargito alla Caritas Diocesana. Noi abbiamo attinto a queste somme sia nel 2020 che nel corso del 2021. Poi abbiamo proposto il progetto “Un tetto per tutti”, finalizzato all’acquisto di beni di prima necessità e all’attivazione di tirocini di inclusione sociale, ottenendo un contributo della Caritas Nazionale pari 120 mila euro. Anche per l’anno 2022 abbiamo riproposto questo progetto che penso e spero troverà accoglienza. Infine abbiamo avuto una somma di 100 mila euro legata al progetto “Le radici del futuro” per incentivare le attività nei comuni colpiti dal sisma. Anche questo contributo è stato ottenuto nel 2020, ma noi lo abbiamo utilizzato durante questo anno che volge al termine. Anche qui dovrebbe esserci una seconda porzione di contributo nel 2022 che spero ci venga assegnata. Una menzione a parte meritano le donazioni provenienti dalla liberalità di tanti fedeli della nostra Diocesi, sia persone fisiche che aziende. A volte la generosità supera il pensabile.

Come sono state spese le somme precedenti?
Tanti sono i servizi che la Caritas Diocesana ha erogato nell’anno 2021: il centro d’ascolto, aperto tutto l’anno e gestito dai volontari; il servizio mensa riservato ai senza fissa dimora e agli indigenti; il servizio doccia e barberia, completamente dedicati ai senzatetto; il servizio viveri con la donazione di pacchi alle famiglie in difficoltà; i servizi del poliambulatorio che ha garantito soprattutto interventi di odontoiatria; il servizio accoglienza nelle tre strutture esistenti, in cui è stato dato un supporto psicologico e scolastico finalizzato all’ottenimento dei documenti o anche di un lavoro; gli interventi in materia di lavoro, come i tirocini di inclusione sociale. Oltre alle risorse necessarie per realizzare i singoli progetti, tre sono le voci più importanti tra le uscite. Prima di tutto abbiamo destinato circa 70 mila euro per il pagamento delle spese relative alle utenze domestiche, quindi legate al consumo di luce, acqua e gas, oltre che le tasse per lo smaltimento dei rifiuti. La cifra è alta poiché riguarda tre unità abitative che ospitano circa 45 persone senza fissa dimora: una a Centobuchi di Monteprandone e due a San Benedetto del Tronto, una in via Voltattorni chiamata “Santa Gemma” e una in via Madonna della Carità ove è ubicata anche la sede centrale della Caritas Diocesana. Poi abbiamo consumato circa 35 mila euro per la mensa, una cifra che comprende le spese sia per i viveri che per le stoviglie. Se aggiungiamo le altre consuete spese di gestione, come, ad esempio, le polizze assicurative, ogni anno abbiamo circa 110 mila euro di spese fisse che non riusciamo a comprimere, anche perché negli ultimi mesi le tariffe delle varie utenze sono aumentate. Infine nell’anno 2021 siamo riusciti a dare anche un aiuto agli indigenti per circa 25 mila euro, per far fronte al pagamento di bollette, canoni di locazione o rate di mutuo. Dei 330 mila euro ricevuti nel 2020 per l’emergenza pandemica, circa 120 mila euro sono stati spesi nel 2020, mentre circa 180 mila euro nel 2021.

Cosa si aspetta per il nuovo anno?
Intanto possiamo iniziare l’anno con un avanzo di circa 40 mila euro, 30 mila provenienti dal fondo straordinario dell’8XMille (il resto dei 330 mila euro di cui abbiamo parlato sopra) e circa 10 mila euro provenienti da donazioni di fedeli. Inoltre le donazioni raccolte dalle Parrocchie durante la Giornata della Carità, nella seconda Domenica di Dicembre, saranno adoperate per i tis formativi (tirocini di inclusione sociale). Altre raccolte, come quelle del periodo di Avvento, saranno utilizzate per realizzare un piccolo orto che terrà occupati gli ospiti della Caritas che sono senza fissa dimora, così da impegnarli un po’ e fare in modo che le loro giornate abbiano un senso.
Purtroppo la pandemia ha aggravato una situazione già preoccupante. Il numero delle persone che chiede aiuto è sempre maggiore e abbiamo notato che chi era povero è sempre più povero. Lo dimostra il fatto che parecchie richieste sono delle stesse persone: molti, infatti, nonostante l’impegno nel cercare un’attività lavorativa, non sono riusciti a trovare nulla e quindi ad integrarsi nella società. Noi, come al solito, vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno. Quasi tutti i ragazzi ospiti hanno trovato un’attività lavorativa, soprattutto nel settore turistico, della ristorazione e dell’edilizia. Il 2022 sarà però un’incognita: i bisogni, infatti, sono in crescita, ma non è possibile fare una proiezione sicura delle entrate. Quindi siamo certi che nei prossimi anni la Caritas Diocesana riuscirà a garantire il minimo indispensabile: pasti, pacchi viveri, vestiario, docce, ambulatori. Per il resto dovremo vedere.
Nel frattempo, anche per avere maggiore facilità nel reperire le risorse, avverrà un grande cambiamento voluto dal Vescovo: dal prossimo anno la Caritas non sarà più un ufficio pastorale della Diocesi, ma diverrà una fondazione. I primi giorni del nuovo anno avvieremo la procedura dal notaio per la costituzione della Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS che sarà operativa intorno alla prima decade di Marzo 2022. Questa evoluzione è dovuta prima di tutto al fatto che la riforma del terzo settore impone determinati cambiamenti e che è necessario avere una contabilità staccata da quella della Diocesi. Finora il nostro bilancio è stato una parte del bilancio più ampio della Diocesi: con questa trasformazione, invece, potremo avere un bilancio staccato e saremo in grado di mettere in atto alcune pratiche utili e necessarie, come, ad esempio, la possibilità di partecipare a bandi pubblici o la possibilità per i nostri donatori di avere la detrazione fiscale sulle offerte che ci vengono elargite. In questo modo saremo in grado di allargare gli orizzonti della nostra attività operativa.
In definitiva posso dire che non abbiamo certezze in merito alle cifre che riusciremo a reperire e quindi a ridistribuire in termini di servizi, ma di certo abbiamo chiara la motivazione che ci muove: la Caritas, infatti, è un’espressione della carità cristiana; noi siamo tutti fratelli in Cristo, perciò il nostro comportamento e il nostro atteggiamento servono prima di tutto a tenere viva la Speranza.”

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