“Sul versante economico, pur con tutte le attenzioni del caso, stiamo rialzando gradualmente la testa e stiamo dando segnali interessanti, c’è una riapertura del mondo imprenditoriale anche verso l’estero.
Per quanto riguarda invece la natalità, se nel 2020, a causa della paura e del disagio legati alla pandemia sono nati 15mila bambini in meno rispetto al 2019, poco meno di 405mila, per quanto riguarda il 2021, se andrà bene ci saranno 390mila nati e quindi ancora una volta il record più basso di sempre”. Lo ha detto Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, intervenendo oggi a Roma alla presentazione del 9° Rapporto “Donare per curare – Povertà sanitaria e donazione farmaci” del Banco farmaceutico. Blangiardo ha evidenziato inoltre che la mortalità nei primi nove mesi del 2021 è uguale ai primi nove mesi del 2020. “La scommessa – ha detto – è questo ultimo trimestre. Se quest’anno arriviamo a più o meno 700mila morti, la popolazione, che secondo l’ultimo dato di settembre era di 59.059mila unità, a fine anno scenderà al di sotto dei 59 milioni. Un dettaglio su cui la gente non si è ancora soffermata”. A preoccupare il presidente Istat è anche la mortalità degli stranieri: nel 2020 “il 24% in più rispetto al 2019, contro il +17% degli italiani”. Un dato “che va approfondito dal momento che gli stranieri sono più giovani degli italiani”. Per Blangiardo le statistiche “danno una serie di messaggi, identificano fenomeni rispetto ai quali occorre fare le considerazioni gli interventi necessari. In campo demografico ci sono iniziative interessanti: occorre andare avanti in quella direzione per raddrizzare la situazione; un obiettivo da perseguire sia sul piano della politica sia dell’intera società”. Per quanto riguarda la povertà, “nel 2019 ci eravamo illusi avesse registrato una lieve diminuzione, ma nel 2020 c’è stata una ripresa, soprattutto nel Nord. Per questo occorre attivare e potenziare iniziative e strutture come il Banco farmaceutico che creano una sorta di paracadute”.

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