SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolta ieri, 30 Novembre presso i locali della Curia Vescovile di San Benedetto del Tronto, la conferenza stampa indetta dalla Fondazione Antiusura Mons. Francesco Traini Onlus che ha siglato l’accordo quadro con le BCC del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea della Regione Marche, per promuovere e rafforzare il reciproco impegno nel contrasto al fenomeno dell’usura sul territorio marchigiano. Per l’occasione sono intervenuti Carlo Bresciani, Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Edio Costantini, Presidente Fondazione Antiusura Traini, Fausto Poggioli e Francesco Valentini, rispettivamente Direttore e Responsabile delle Relazioni Istituzionali Area Territoriale Mercato Centro Est Iccrea Banca, Vito Verdecchia, Direttore della Banca di Ripatransone e del Fermano.
L’accordo di convenzione appena rinnovato consente la continuità dell’impegno reciproco nel contrasto al fenomeno dell’usura, un patto che garantisce che le risorse stanziate dal Governo arrivino, attraverso gli istituti di credito, sul territorio, evitando così che le fasce più deboli della società vengano esposte ai rischi e alle conseguenze legate al drammatico fenomeno dell’usura, ancora fortemente attuale e addirittura acuito dalla pandemia. Con l’adozione di questo nuovo accordo, frutto dell’intesa tra il GBC Iccrea e la Consulta Nazionale Antiusura, sarà possibile migliorare sul territorio un percorso virtuoso e un’azione concreta già avviati da anni. Nell’ambito dell’accordo potranno essere promosse anche iniziative di educazione finanziaria e al risparmio rivolte a persone, famiglie e piccoli imprenditori e artigiani. Informazione e conoscenza sono infatti risorse fondamentali per prevenire situazioni di sovra indebitamento e contemporaneamente per ridurre il rischio di accesso al circuito illegale dell’usura.

Primo ad intervenire Edio Costantini, Presidente della Fondazione Antiusura Mons. Francesco Traini Onlus: “In genere non si parla bene delle banche. Io, invece, vorrei iniziare il mio intervento proprio ringraziando il Gruppo Bancario Icrea, che raccoglie tutte le Bcc sparse sul territorio marchigiano. Il lavoro della nostra fondazione ha, per sua natura, bisogno di un interlocutore. Quando, infatti, lo Stato nel 1996 ha istituito il Fondo Nazionale Antiusura, l’intento era di andare incontro ai bisogni delle persone non bancabili; tuttavia all’atto pratico le cose funzionano diversamente: i fondi non vengono distribuiti materialmente alle famiglie o alle aziende che ne hanno bisogno, bensì vengono depositati presso alcune banche convenzionate che, a loro volta, forniscono garanzie per mutui o prestiti alla famiglia o all’impresa che ne necessita. Il lavoro che svolge la nostra fondazione, invece, oltre a quello di intercettare queste persone bisognose sul territorio, è quello di tradurre questi bisogni in fondi veri, cioè prestiti, finanziamenti, mutui. Per fare questo abbiamo necessariamente bisogno di una banca! Posso affermare, senza dubbio di essere smentito, che, se non ci fossero le Bcc, noi della fondazione potremmo fare veramente poco. Quasi tutte le banche, infatti, oggi sono sempre più lontane dalle famiglie; invece le Bcc, con la loro vocazione localistica e la vicinanza (anche fisica) alle famiglie, alle imprese e ai loro problemi finanziari, più di altri Istituti bancari, sono diventate strategiche e di grande sostegno operativo alla mission della nostra Fondazione. Questo ci ha permesso di continuare la nostra assistenza alle nuove povertà che incombono sempre di più su molte famiglie e piccole imprese del territorio marchigiano.
Ci tengo poi a ringraziare il Vescovo Carlo che, con la sua presenza ed autorevolezza, dà forza a quello che andremo a dire e soprattutto a fare.”

Il Vescovo Bresciani, chiamato in causa, ha affermato: “Voglio dire solo due parole di apprezzamento per tutto quello che la Fondazione Antiusura Mons. Francesco Traini sta svolgendo. Prima di tutto per l’aiuto concreto che date alle persone in difficoltà, un ‘opera impareggiabile nel panorama marchigiano. Poi per tutto quello che fate per costruire rete, un aspetto che ritengo fondamentale: più si lavora da soli, infatti, e più è difficile dare risposte; al contrario, più si fa rete più si riesce a soddisfare i bisogni delle persone. L’Iccrea, che viene dai crediti cooperativi, che a loro volta provengono dalle casse rurali ed artigiane, che sono nate proprio con questa ispirazione e che hanno una vicinanza ed una conoscenza molto profonda del territorio, sono particolarmente adatte ad intercettare i bisogni che nascono dal territorio. Le grandi banche spesso si interessano di grandi iniziative, ma rischiano di dimenticare il territorio e, quando il territorio è impoverito, è come una pianta che si impoverisce nelle radici e quindi destinata a non dare più frutto. Pensare di avere dei buoni frutti senza coltivare le radici è una grande illusione. Perciò grande è il mio apprezzamento per questo accordo. Spero che abbia risultati molto fecondi, anche perché sappiamo bene che la pandemia ha aumentato la povertà e quindi ha incrementato anche il rischio che qualcuno finisca nel vortice dell’usura, perché magari, preso dalle difficoltà del momento e dalla necessità, si lascia catturare dall’illusione di risolvere i suoi problemi in maniera sbagliata. Concludo dunque con un’esortazione alla Fondazione a cercare di creare sempre più rete e alle Banche del Gruppo Iccrea ad essere ancora più collaborativi per crescere sempre di più. E, quando parlo di crescere, intendo dire non tanto e non solo crescere nel bilancio – cosa ovviamente necessaria – ma crescere anche nel senso di coltivare, dietro quei bilanci, legami e valori che ci rendano comunità.”
A seguire è stata la volta del Direttore Fausto Poggioli, il quale ha dichiarato: “Grazie all’accordo siglato dalle 12 Bcc marchigiane Affiliate al GBC Iccrea con Fondazione Monsignor Traini vogliamo dare un segno forte della nostra presenza sui territori. Il Credito Cooperativo, fin dalla sua nascita, ha fatto della lotta all’usura un elemento indispensabile della sua azione. Ecco perché il ruolo sociale che ciascuna Bcc svolge per le proprie comunità non si limita all’erogazione di prodotti, servizi e consulenza, ma vuole essere un’azione tesa allo sviluppo e soprattutto alla protezione delle fasce più deboli e a rischio, anche attraverso azioni di educazione finanziaria e al risparmio. Noi siamo un Gruppo Bancario grande, terzo in Italia per numero di sportelli e quarto per attivi, con oltre 169 miliardi di euro, quindi siamo grandi, molto grandi per certi versi, ma non vogliamo perdere la nostra filosofia. Noi, ad esempio, teniamo aperte filiali anche dove le grandi banche chiudono, solo per garantire un servizio al territorio. Perché il nostro nostro obiettivo non è massimizzare il profitto, anzi noi, per nostra natura non dobbiamo farlo: certamente dobbiamo essere in attivo con piccoli utili, perché vogliamo essere sostenibili anche domani, ma quell’utile va ridistribuito al territorio. Le nostre banche sono nate all’ombra dei campanili nel 1800, quando c’erano realtà di agricoltori che non riuscivano ad avere accesso al credito. Allora si rivolgevano ai parroci che, all’epoca, erano spesso anche buoni contabili, attenti al risparmio e quindi in grado di prestare denaro. Ecco noi vogliamo continuare ad essere differenti, servire il territorio e dare credito a chi non può avere credito. Il motivo per il quale noi facciamo questo ci viene dalle parole che papa Bergoglio ha pronunciato in un incontro del 2015 con gli attori del mondo bancario: ‘Non fermatevi a quello che avete già realizzato, ma continuate a rafforzare le vostre realtà, abbiate il coraggio di uscire da esse per portare ai confini del cambiamento la speranza che ha bisogno di emergere.’ In quell’occasione papa Francesco ci ha esortato ad impegnarci contro la cultura dello scarto. Mai come in questo periodo sentiamo vive queste parole e per realizzarle abbiamo bisogno di persone che vivono di questi ideali, di questa attenzione verso i più bisognosi. Noi cerchiamo di fare questo. Nelle Marche siamo una banca di riferimento: abbiamo, infatti, 12 Bcc, siamo presenti nelle grandi città, ma anche nei piccoli centri, quindi ben conosciamo le esigenze dei cittadini e cerchiamo di soddisfarle. Certamente vogliamo fare banca ed essere al livello delle grandi banche, ma con uno scopo differente rispetto alle altre.”

Successivamente è intervenuto Francesco Valentini, il Responsabile delle Relazioni Istituzionali Area Territoriale Mercato Centro Est Iccrea Banca, che tanto ha contribuito alla stesura dell’accordo siglato con la Fondazione Antiusura Traini: “Sono quattordici gli anni di collaborazione con la Fondazione: il primo patto di convenzione, infatti, risale al 2007. Quest’anno, con le normative che si sono evolute e le difficoltà sociali legate alla pandemia, si è reso necessario rinnovare un testo ormai datato. La Fondazione Traini è per noi di estrema garanzia, non solo materiale, in termini di garanzia dei finanziamenti che concediamo, ma anche nel ruolo, perché ci assicura con certezza dove vadano a finire le risorse, cioè in quali esposizioni del soggetto finanziato.”

Infine il Direttore della Banca di Ripatransone e del Fermano, Vito Verdecchia, ha affermato: “Il nostro sostegno è uno strumento di inclusione sociale. Ci sono persone, famiglie, aziende che vengono in maniera molto fredda definite ‘non bancabili’. Noi, per quanto possibile, cerchiamo di farle diventare bancabili attraverso gli strumenti che lo Stato e la Fondazione ci mettono a disposizione. È vero, queste non sono operazioni importanti per il bilancio, ma sono linfa vitale per il sostegno al territorio e non dobbiamo mai perdere di vista questo importante obiettivo, connaturato all’essenza stessa del Credito Cooperativo”.
In chiusura Edio Costantini, ha ricordato che la Fondazione Antiusura Monsignor Francesco Traini Onlus, di cui è Presidente, è un’associazione di volontariato operante sul territorio regionale, di ispirazione cristiana, nata nel 1997 e formata da volontari specializzati. Oltre che dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, è riconosciuta dalla Prefettura di Ascoli Piceno ed è iscritta all’ Albo del Ministero del Tesoro e dell’Economia. Opera in tutto il territorio delle Marche e si prefigge molti obiettivi: assistere e sostenere persone, famiglie o imprese familiari in stato di bisogno; rendere operante nel sociale il principio cristiano della solidarietà; educare alla legalità e all’uso responsabile del denaro; prevenire e contrastare il fenomeno dell’usura e del gioco d’azzardo; prestare garanzie alle banche al fine di favorire l’erogazione di finanziamenti a soggetti che incontrano difficoltà di accesso al credito.

 

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