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Grande festa a Villa Rosa per i 30 anni di sacerdozio di don Alfonso Rosati

MARTINSICURO – Si è svolta Martedì 26 Ottobre, alle ore 18.00, presso la Chiesa San Gabriele di Villa Rosa di Martinsicuro, la celebrazione eucaristica di ringraziamento al Signore per i trent’anni di sacerdozio di don Alfonso Rosati, attualmente parroco della parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata ed amministratore della parrocchia di Santa Maria Bambina. Presenti molti amici e parenti del parroco, oltre ad alcuni presbiteri e diaconi della nostra Diocesi: don Matteo Calvaresi, don Gianni Capriotti, don Francesco Ciabattoni, don Anselmo Fulgenzi, don Federico Pompei, Domenico Maria Feleciani e Pierluigi Grilli. Presenti anche i vertici delle istituzioni locali: il sindaco Massimo Vagnoni e l’assessore Marcello Monti.

All’inizio della celebrazione, il parrocchiano Davide Di Salvatore ha letto una lettera molto commovente a nome personale e della comunità: “Carissimo Padre – sì, ti chiamo padre perché da due anni sei il nostro pastore che il buon Gesù ha affidato alla nostra comunità – trent’anni di servizio presbiterale non sono pochi. Tutto ha inizio presso la parrocchia Sacra Famiglia in Porto d’Ascoli, dove si sono verificati i primi germi di una vocazione di donare la vita a Nostro Signore. Fin da fanciullo, sei entrato in seminario e, dopo un’attenta formazione culturale e spirituale, Monsignor Chiaretti ti ha ordinato sacerdote il 26 Ottobre 1991 nella tua parrocchia d’origine. Affidato come vice parroco di don Filippo a San Pio X, lì hai vissuto gli anni belli di giovani prete, con i ragazzi e i tanti giovani del lunedì sera- Dopo neanche quattro anni sei diventato parroco non di una, ma di due parrocchie – Rotella e Montelparo – ma a te le sfide difficili piacciono proprio! Anni impegnativi. Ti è toccato viaggiare tanto con la macchina, ma lì hai trovato un ambiente che ti ha accolto e ti ha amato come un figlio. Poi dalla montagna al mare si potrebbe dire, perché la metà successiva è Fosso dei Galli, una parrocchia che abbraccia tre Comuni e due regioni. Qui hai vissuto gli anni belli del tuo presbiterato, a contatto con la gente, con i problemi dei lavoratori, le esigenze delle giovani famiglie. Dopo tanti anni il Vescovo Gervasio ti ha mandato a guidare la grande parrocchia del Sacro Cuore a Centobuchi, dove ti attendevano, oltre al mutuo da pagare, anche tante brave persone che non ti hanno fanno sentire mai solo, anzi ti hanno sostenuto ed incoraggiato sempre. Poi è arrivata la torrida estate del 2019, quando il vescovo Carlo ti ha chiamato in curia per affidarti un nuovo incarico: questa volta è in Abruzzo e precisamente a Villa Rosa. Sicuramente ti sarà sorta una domanda: ‘Cosa potrò fare io dopo i dieci anni di parrocato di don Federico?’ Eppure lui, alla tua prima telefonata, ti ha incoraggiato, dicendoti che a Villa Rosa ci sono tante brave persone disposte a collaborare con il parroco. Eh già, la nostra è una grande e bella parrocchia, sicuramente non semplice e con una storia abbastanza travagliata, ma possiamo dire che il Signore con noi è stato misericordioso e benigno, affidandoci sempre parroci all’altezza del loro compito. Carissimo Alfio – come ti chiamano a Centobuchi – la vita donata al Signore è bellezza infinita, è gioia grande. Quando il Signore chiama, non si può che rispondere come Maria o come i dodici che, lasciato tutto, lo seguirono. ‘Cosa renderò al Signore per tutto quello che mi ha fatto?’ Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Sul tuo esempio e sulla tua testimonianza, preghiamo il Signore affinché mandi altri operai a lavorare nella sua messe, perché oggi più che mai, la Chiesa ha bisogno di nuovi e santi sacerdoti, capaci di annunciare la bellezza del Vangelo che salva. Grazie di cuore, Signore, per il dono di don Alfonso e della sua vita donata per il bene di tutta la comunità diocesana . I tuoi parrocchiani.”

Emozionato e commosso per la presenza consistente di fedeli provenienti anche dalle parrocchie di cui è stato parroco nei lunghi anni del suo presbiterato, durante l’omelia, don Alfonso ha ricordato tutte le comunità in cui ha svolto la sua missione pastorale e ha ringraziato il Signore per avergli donato una tale ricchezza di esperienza e di amicizie. Queste le sue parole: “Per me celebrare questi trent’anni non è solo ricordare quello che è stato fatto, bensì pensare come continuare a seguire Gesù, un uomo nuovo che ci fa fare nuove esperienze. Se dovessi usare uno slogan per riassumere la nostra fede, mi viene in mente questo: ‘Pane, Amore e Fantasia’. Non mi riferisco certamente al celebre film, ma all’essenzialità della nostra fede: la Parola, per guardarci dentro e vivere una storia; l’Amore, per costruire una storia intorno a noi; la Fantasia, per trovare sempre nuovi linguaggi e nuovi strumenti per costruire la nostra storia. Il segreto è abbandonarsi all’Amore di Dio. Se permettiamo all’Amore di Dio di entrare nella nostra storia, infatti, quante possibilità abbiamo per costruire una bella storia! Il motto che in parrocchia abbiamo scelto per questo anno è ‘Coinvolti’: se ci lasciamo coinvolgere dall’Amore di Dio, con il cuore e non con le regole, quanto sarà bello vivere e costruire una storia nuova! Se lo facciamo in comunione, se ci mettiamo a servizio l’uno dell’altro, sostenendoci con la preghiera, possiamo costruire tanto, anzi non tanto, ma tutto! Anche in questa pandemia, possiamo testimoniare la nostra gioia. È questo il nostro compito: se ci lasciamo amare, guidare, sostenere dallo Spirito di Cristo, possiamo rendere testimonianza. Testimoni non di qualcosa, ma dell’incontro con Qualcuno. In questi anni di presbiterato ho incontrato situazioni, contesti e persone diverse, ma il Signore mi ha messo davanti sempre una strada nuova. E qui a Villa Rosa di strade nuove ne ho percorse tante – e non perché sono più vie che abitanti! – perché insieme abbiamo costruito tanto e possiamo costruire ancora tanto. Il parroco per un territorio è una risorsa. Insieme alle istituzioni civili, il parroco può essere un grande bene. Grazie al Signore per tutti i messaggi ricevuti in questa giornata. Grazie al Signore per gli amici sacerdoti con i quali posso riscoprire una bella esperienza di vita presbiterale in comunione. Grazie al Signore per tutti gli amici che sono venuti qui a festeggiare con me questo anniversario, soprattutto i fedeli della parrocchie che ho e ho avuto la gioia di guidare lungo il mio cammino. Ai parrocchiani di Villa Rosa dico: ‘Costruiamo insieme una bella storia’. A tutti gli altri dico: ‘Ricordiamoci sempre nel nome del Signore’.”

Subito dopo la liturgia eucaristica, ha preso la parola don Anselmo Fulgenzi il quale, rivolgendosi ai parrocchiani della comunità di Villa Rosa, ha scherzato dicendo: “Forse voi ancora non conoscete bene don Alfonso. Voi lo vedete così granitico, ma in realtà dovete solo scolpire un po’ alla volta questa corazza di marmo per trovare all’interno un grande cuore”. Don Anselmo ha poi proseguito leggendo il messaggio che Monsignor Gervasio Gestori, Vescovo Emerito della Diocesi, ha rivolto al festeggiato: “Carissimo don Alfonso, trent’anni di ordinazione sacerdotale è una data molto significativa per te e per la tua comunità e dice la pienezza della tua vita da prete. Voglio assicurarti la mia preghiera perché tu possa vivere il tuo Ministero con tanti frutti di bene. Benedico te e tutta la comunità villarosana. Auguri di cuore! Un abbraccio nel Signore.”

A seguire è intervenuto il Sindaco di Martinsicuro, Massimo Vagnoni, che ha dichiarato: “Sono molto felice di essere qui con voi stasera per festeggiare questo traguardo importante. Trent’anni di sacerdozio sono davvero tanti! Sono stati anni anni, caro don Alfonso, che ti hanno visto vicino a molte comunità. Ad ognuno di noi hai dato qualcosa di tuo, così come tu hai acquisito qualcosa dalle comunità che hanno avuto la fortuna di averti come parroco. Io ti ringrazio a nome di tutta la comunità per il lavoro che porti avanti costantemente. Se la comunità parrocchiale funziona, funzioniamo tutti meglio! Come avrai avuto modo di constatare, sei stato fortunato a venire a Villa Rosa perché hai trovato una comunità pronta ad aiutarti e ad aiutarsi, ad aiutare te per fare del bene agli altri. E lo state facendo veramente molto bene. In particolare, a nome dell’amministrazione comunale, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto soprattutto nel periodo di pandemia, perché hai aiutato davvero tante persone che hanno bisogno. Questo è il ruolo del sacerdote. Questo è il ruolo delle istituzioni. Se lo facciamo insieme, stiamo tutti meglio. Per questo ti ringrazio di cuore e, a nome di tutta l’amministrazione comunale, ti consegno una targa ricordo su cui è incisa questa dedica: ‘A don Alfonso Rosati quale segno di gratitudine e riconoscenza per la dedizione e la passione profuse a favore delle comunità seguite, con l’augurio di continuare ancora per molti anni la santa missione’.”

La celebrazione si è conclusa con una sorpresa da parte della comunità parrocchiale al festeggiato: la benedizione speciale che Papa Francesco ha elargito a don Alfonso per il suoi trent’anni di sacerdozio.