DIOCESI  – Nella serata di venerdì 17 settembre presso la Cattedrale Madonna della Marina la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto in collaborazione con la Caritas diocesana e l’Ufficio Diocesano Migrantes ha vissuto l’edizione 2021 della Festa dei Popoli in occasione della Giornata Mondiale del Migrante che quest’anno ha avuto per tema “Verso un noi sempre più grande”. 

Nell’introdurre la serata, il vescovo Carlo Bresciani ha letto ai presenti un brano della Lettera agli Efesini nella quale San Paolo esorta i cristiani a superare le divisioni e a formare un unico popolo. Troppo spesso – ha sottolineato il Vescovo – anche fra chi si professa cristiano, si fa fatica a riconoscere nell’altro non un diverso, ma un figlio di Dio come noi. Questa Parola di Dio deve dunque indirizzare tutti i cristiani nel loro modo di relazionarsi con tutti gli esseri umani.

Diversi gruppi etnici hanno animato la serata con balli e canti. Ad aprire letteralmente le danze è stata una bambina indiana che insieme a sua sorella si è esibita in un ballo tradizionale. Dall’India provengono anche le suore del Piccolo Fiore di Betania, un ordine religioso presente nella nostra diocesi e che proprio quest’anno celebra il primo centenario dalla fondazione. Le religiose si sono esibite in una danza di preghiera, con un canto dedicato al fondatore e, infine, con un canto tradizionale indiano alla Madonna.

Un gruppo di bambini polacchi ha presentato alcune caratteristiche e curiosità relative alla loro terra d’origine. A seguire, una coppia albanese ha raccontato come trenta anni fa sia giunta in Italia per fuggire dal regime comunista albanese e come nel corso degli anni si sia integrata perfettamente nel contesto culturale italiano. La coppia, oltre a ricordare che la comunità albanese di San Benedetto con i suoi mille membri è una delle più grandi delle Marche, ha colto l’occasione per ringraziare tutti gli italiani che hanno permesso di sentirsi come a casa. Un altra bella storia di integrazione è stata raccontata da un giovane proveniente dal Senegal che oggi lavora come idraulico e nel tempo libero pratica il triatlon.

I Liberi Cantori delle Marche, che in forma di associazione culturale da oltre 20 anni propongono al pubblico diversi generi musicali del variopinto panorama della musica popolare, hanno avuto il compito di rappresentare la cultura italiana e hanno offerto ai presenti vari brani con i quali hanno saputo coinvolgere il pubblico. Una ulteriore ventata di allegria è stata portata da un gruppo musicale che ha intrattenuto il pubblico con musica etnica della tradizione africana.

Suor Sandra, religiosa Concezionista missionaria in Brasile, ha raccontato come, giunta nel paese sudamericano si sia stabilita in un primo momento al sud del Paese, accudendo una sessantina di giovani fra 0 e 14 anni in una casa di accoglienza per ragazzi abbandonati. Suor Sandra ha poi continuato la sua missione al nord, dove con l’aiuto economico della Cei e delle Pontificie Opere Missionarie sia riuscita a costruire una scuola di alfabetizzazione per adulti, sottraendo tante persone alla povertà e all’ignoranza.

Toccante infine la testimonianza di un ragazzo afgano, letta da Marco Marconi, educatore presso  Casa Lella, che ha messo in luce tutte le difficoltà che il popolo afgano sta correndo da quando sono tornati al potere i talebani. La situazione – ha affermato il giovane – è particolarmente difficile e odiosa per le donne, che stanno subendo le stesse violenze a cui furono sottoposte venti anni fa.

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