MARTINSICURO – «Ho visto negli occhi dei ragazzi la necessità di tornare a vivere in un contesto di fraternità e di socialità, dunque  non più solo virtuale o mediato dai social, ma fatto di rapporti diretti». Sono le parole di don Silvio Giampieri Vicario parrocchiale delle parrocchie Sacro Cuore e Madre Teresa di Calcutta a Martinsicuro in merito all’esperienza del campo scuola, concluso da pochi giorni, e che ha coinvolto circa cento tra bambini e ragazzi dai 10 ai 16 anni.

In particolare il campo si è svolto a Casa Gioiosa a Montemonaco dall’11 al 18 luglio scorso ed è stato organizzato in sinergia, per la prima volta, dalle parrocchie di Martinsicuro e Villa Rosa, come segno dell’inizio di un cammino pastorale integrato tra queste realtà. Il tutto si è svolto nel rispetto delle normative anti Covid-19. I ragazzi prima di partire hanno effettuato il tampone. «Abbiamo portato avanti un cammino di catechesi prendendo spunto dalla storia del profeta Giona – prosegue don Silvio – tra giochi, momenti di riflessione e brevi escursioni. I ragazzi sono stati suddivisi per squadre in base alla fasce di età. Prendere ispirazione dal profeta Giona è stato particolarmente utile perché i giovani, negli ultimi mesi proprio a causa della pandemia, hanno avuto  un’esperienza di “clausura” forzata, proprio come fu per il profeta nei tre giorni della balena. Di per sé il potersi ritrovare tutti insieme dopo tanto tempo è stata un’esperienza di comunione necessaria per riappropriarsi del sapore della speranza».

Le giornate sono trascorse tra attività di preghiera, gioco all’aperto, sport, momenti di riflessione e laboratori creativi; il tutto seguendo la storia del libro del profeta Giona al quale i ragazzi si sono ispirati anche nel realizzare il modellino di una barca in legno con una vela di tela dipinta. «Abbiamo chiesto ai ragazzi – conclude don Silvio – di rinunciare per una settimana all’uso degli smartphone e dispositivi elettronici e questo ha favorito un rifiorire di rapporti umani tra loro. Questo spirito di gruppo ha reso ancora più bello lo stare insieme e condividere delle esperienze, malgrado la difficoltà del grande numero dei partecipanti e delle avversità atmosferiche che hanno portato a dei cambiamenti di programma. Ed è proprio questo desiderio e questa voglia di continuare a camminare insieme, anche dopo il campo scuola, è la cosa più preziosa e che sicuramente darà i suoi frutti a livello sociale e spirituale».

 

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