MARTINSICURO – Si è svolta sabato sera, alle ore 21:00, presso la Casetta di Legno sul Lungomare di Martinsicuro, la presentazione del libro “Eravamo contadine”, l’ultima fatica letteraria del professore neretese Francesco Galiffa, data alle stampe con la Arsenio Edizioni. L’incontro, allestito nella meravigliosa cornice del parco martinsicurese vista mare, è stato moderato dall’architetto Francesco Tempestini ed ha visto al partecipazione anche dell’editrice Valeria Di Felice.

L’apertura della serata è stata lasciata alle parole dell’editrice Di Felice: “Siamo felici di ospitare per la terza volta consecutiva un lavoro del professor Galiffa il quale, negli anni, ha sempre mostrato il suo amore per la ricerca e il suo legame con il territorio. Questo libro, che ha richiesto quattro anni di ricerca e scrittura, ci regala uno spaccato della società contadina che va dagli anni 20 al secondo dopoguerra e riporta le tradizioni e le emozioni delle donne dell’epoca. Un punto di vista privilegiato, quello femminile, dal momento che molteplici erano i compiti da loro assolti all’interno della società, soprattutto durante la guerra.”

A seguire ha preso la parola l’autore Galiffa, il quale ha spiegato il suo lungo lavoro di ricerca: “Ho impiegato ben quattro anni per intervistare le protagoniste del mio libro. Ho scelto tutte donne della Val Vibrata, nate tra il 1919 e il 1932, cioè signore che avessero vissuto la guerra e che quindi avessero ricordi del prima, durante e dopoguerra. Inizialmente volevo intervistarne dieci, ma poi ho ampliato il numero a venticinque, vista la quantità abbondante di materiale umano. Ovviamente tutte le intervistate dovevano avere anche un’altra caratteristica, un elemento essenziale per potermi raccontare molti aspetti della vita quotidiana del secolo scorso, cioè una buona memoria! Dai loro racconti è venuta fuori una fotografia nitida e – per alcuni versi – sconosciuta: per me, infatti, alcuni cose sono state una vera scoperta. Il libro ripercorre vari aspetti della vita sociale del tempo, dall’educazione al lavoro, dalla famiglia alla scuola, dal menage familiare alla vita sentimentale, dalle tradizioni culinarie fino a toccare anche il tema della guerra.”

L’architetto Tempestini ha fatto notare che il libro, oltre che essere un pozzo profondo a cui attingere numerose tradizioni contadine, è anche un’ottima raccolta di foto d’epoca: il libro, infatti, è accompagnato da un corredo fotografico importante. Ovviamente si tratta di foto storiche, in bianco e nero, che restituiscono l’immagine di una società agricola in cui il contatto con la natura era fondamentale.

A chiudere l’incontro è stata Pinuccia Camaioni, vicesindaco ed assessore alla cultura del Comune di Martinsicuro, la quale ha ringraziato il prof. Galiffa e tutti i presenti per l’occasione di incontro svoltasi.

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