DIOCESI – Domenica 25 aprile, Quarta Domenica di Pasqua chiamata “del Buon Pastore”, si celebrerà la 58° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni – istituita nel 1964 da Papa Paolo VI e che quest’anno ha come tema “la santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due”  – con la quale la Chiesa pregherà “il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe” (Mt 9,38).  

Il Papa, come avviene ogni anno, ha scritto per l’occasione un messaggio nel quale ha significativamente proposto come modello vocazionale la figura di San Giuseppe, nell’anno a lui particolarmente dedicato. Il Santo Padre ha messo in evidenza che coloro che risponderanno alla chiamata del Signore possono trovare in San Giuseppe il cuore della loro missione, ovvero quello di generare e rigenerare i fratelli nella fede. Scrive infatti Papa Francesco: «Dio vede il cuore (cfr. 1 Sam 16,7) e in San Giuseppe ha riconosciuto un cuore di padre, capace di dare e generare vita nella quotidianità. A questo tendono le vocazioni: a generare e rigenerare vite ogni giorno. Il Signore desidera plasmare cuori di padri, cuori di madri: cuori aperti, capaci di grandi slanci, generosi nel donarsi, compassionevoli nel consolare le angosce e saldi per rafforzare le speranze. Di questo hanno bisogno il sacerdozio e la vita consacrata, oggi in modo particolare, in tempi segnati da fragilità e sofferenze dovute anche alla pandemia, che ha originato incertezze e paure circa il futuro e il senso stesso della vita». Il Papa indica ancora San Giuseppe come modello attraverso tre parole chiave per comprendere la sua vita e la sua missione nel piano della Storia della Salvezza: sogno, servizio e fedeltà. 

Pertanto in tutte le chiese della nostra diocesi siamo invitati a rivolgerci a Dio durante la “preghiera dei fedeli” con queste parole scritte dal nostro vescovo Carlo Bresciani: «Oggi è la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: preghiamo per i nostri sacerdoti, per le persone consacrate, per i nostri seminaristi e per tutti i giovani che Dio chiama a vivere la propria vita come dono ricevuto e da donare ad imitazione di Gesù che si è fatto buon pastore per amore di tutti noi, affinché riconoscano nella sua voce l’amore che da sempre li ama. Preghiamo».

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