mussulDi Don Vincent C. Ifeme (direttore Ufficio per l’Ecumenismo, diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto)

DIOCESI – Auguri di inizio del mese del Ramadan 2021 a tutti i musulmani del nostro territorio: “Mese di digiuno sia fonte di pace e misericordia”. L’Ufficio per l’Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della diocesi di San Benedetto del tronto-Ripatransone-Montalto, a nome del vescovo S.E.R. Mons. Carlo Bresciani e di tutta la comunità diocesana, desidera inviare un saluto fraterno e di augurio per l’inizio del mese sacro del Ramadan (13 aprile – 12 maggio 2021) a tutti i musulmani che abitano nel nostro territorio. Questo saluto li raggiunge ancora nel secondo anno consecutivo di piena emergenza per la pandemia Covid-19, che costringe anche le comunità religiose a rivedere tradizioni e riti alla luce delle misure di distanziamento sociale per il bene comune.

“Nell’accogliere con gioia il mese benedetto, annunciamo che l’inizio di Ramadan sarà martedì 13 aprile 2021; che Allah l’Altissimo accetti i vostri e i nostri sforzi e faccia sì che questo mese di digiuno sia fonte di pace e misericordia”. Con queste parole, l’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii) annuncia l’inizio oggi del mese sacro del Ramadan. Le date di inizio e di fine del Ramadan non sono sempre le stesse. A differenza del calendario gregoriano, che si basa sulla rivoluzione della Terra intorno al Sole, quello islamico è infatti lunare: prende come riferimento le rotazioni della Luna intorno alla Terra. Anche la sua durata è variabile, perché la lunghezza di ogni mese nel calendario lunare dipende dalla luna crescente. Se appare il ventinovesimo giorno, il mese finisce. Altrimenti dura 30 giorni. Secondo la pratica islamica, il Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno, in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto. Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei Cinque Pilastri dell’Islam e un precetto religioso. Durante il digiuno dall’alba al tramonto, i musulmani si astengono dal consumo di cibi e bevande e dalla pratica di attività sessuali. I fedeli sono anche invitati all’astinenza da comportamenti peccaminosi che vanificherebbero il digiuno, come ad esempio i peccati di parola (insulto, calunnia, bestemmia, menzogna, ecc.) o le azioni violente. Cibo e bevande sono servite giornalmente prima dell’alba e dopo il tramonto in pasti chiamati rispettivamente suḥūr e ifṭār. Secondo i dati della Fondazione Ismu, i musulmani rappresentano il 29,2% – pari a circa 1 milione e 574mila – del totale dei residenti stranieri al 1° gennaio 2020. La loro presenza numerica risulta nel 2019 in leggero calo (-0,4%), invertendo così il trend registrato nel 2018, anno in cui gli stranieri di fede musulmana erano aumentati di 127mila unità (+8,7%).

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