“Noi abbiamo dentro casa, fortunatamente, una ventina di bambini abbandonati, tutti disabili mentali: sono i nostri tesori, sono luce che continua a brillare anche in questa seconda Pasqua del Covid”. La testimonianza di padre Luigi de Giambattista, missionario guanelliano, arriva da Manila, capitale delle Filippine. “Non sappiamo ancora come potremo celebrare” le liturgie del Triduo, spiega al Sir. Del resto, aggiunge, “non si può paralizzare il cuore. I blocchi, dovuti alla pandemia, non possono impedire la creatività dell’amore”. “Quello che stiamo facendo è andare nelle aree delle baracche: con un gruppo di seminaristi e chierichetti abbiamo riparato la baracca di una donna sola, di 89 anni, che viveva in mezzo ai topi”. Infine, “viviamo questa settimana Santa guardando il crocifisso ma anche ai tanti crocifissi. Non ho altra ambizione per questa Pasqua”.

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