“Non stanchiamoci di pregare per la conversione dei cuori e per il trionfo di una cultura della vita, della riconciliazione e dell’amore fraterno, nel rispetto delle differenze, delle diverse tradizioni religiose, nello sforzo di costruire un futuro di unità e collaborazione tra tutte le persone di buona volontà”. È l’appello del Papa, che al termine del suo discorso alla comunità di Qaraqosh ha raccomandando ancora una volta “un amore fraterno che riconosca i valori fondamentali della nostra comune umanità, valori in nome dei quali possiamo e dobbiamo cooperare, costruire e dialogare, perdonare e crescere”. “Mentre arrivavo con l’elicottero, ho visto la statua della Vergine Maria su questa chiesa dell’Immacolata Concezione, e ho affidato a lei la rinascita di questa città”, ha rivelato Francesco: “La Madonna non solo ci protegge dall’alto, ma con tenerezza materna scende verso di noi. La sua effigie qui è stata persino ferita e calpestata, ma il volto della Madre di Dio continua a guardarci con tenerezza. Perché così fanno le madri: consolano, confortano, danno vita”. “Vorrei dire grazie di cuore a tutte le madri e le donne di questo Paese, donne coraggiose che continuano a donare vita nonostante i soprusi e le ferite”, l’omaggio del Papa: “Che le donne siano rispettate e tutelate! Che vengano loro date attenzione e opportunità!”.

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