DIOCESI – La pandemia purtroppo non si arresta; anzi gli ultimi dati relativi ai contagi nelle regioni Marche ed Abruzzo, sui cui territori ricade la nostra diocesi, sono in peggioramento, tanto che proprio tra sabato ed oggi sono entrate in vigore ulteriori restrizioni riguardanti anche la didattica in presenza nelle scuole. Si è reso quindi necessario per il Vescovo Carlo Bresciani inviare a tutti i sacerdoti della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto una lettera contenente alcune indicazioni operative per vivere in sicurezza questo periodo di Quaresima, tempo liturgico forte che culmina nella Pasqua, fulcro della vita di ogni cristiano.

La lettera, che, a sua volta, riprende ed amplia le indicazioni ricevute dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), offre ai sacerdoti un vademecum su come affrontare concretamente l’attività pastorale di questi giorni. Di seguito il testo integrale:

“Carissimi sacerdoti, stiamo vivendo la seconda Quaresima di pandemia. Le restrizioni, per ora, non sono totali come nella precedente Quaresima, ma continuano a limitare non poco le nostre attività pastorali. Esse sono particolarmente pesanti in questo periodo liturgico per la ricaduta su alcune iniziative pastorali tradizionali della Quaresima. Lo sono, soprattutto, perché ostacolano la nostra vicinanza ai fedeli in un periodo in cui soffrono molto la solitudine e sentono il bisogno del conforto della fede.

Condividendo le difficoltà che state incontrando, con la presente intendo offrire alcune indicazioni a completamento e integrazione di quelle date dalla Conferenza Episcopale Italiana che vi ho prontamente girato. Ovvio che dobbiamo procedere mantenendo sempre le limitazioni igienico-sanitarie stabilite dall’autorità civile e quanto sotto indico dovrà essere modificato se si modificano quelle.

1 – Comunione ai malati: la si porta su esplicita richiesta del malato stesso o dei suoi familiari . È vivamente raccomandato che si vada da un solo malato per volta: si eviti di passare da una casa all’altra e da un lato all’altro. Ci si fermi solo per il tempo strettamente necessario per una breve preghiera e per la distribuzione dell’Eucarestia. Si suggerisca al malato che sosti poi lui in un momento di preghiera e raccoglimento.

Se fosse necessario dare la particola in bocca a causa delle condizioni del malato, lo si faccia adottando tutte le accortezze del caso: sanificazione delle proprie mani prima e dopo aver dato la Comunione alla persona in questione.

2 – Benedizione delle famiglie: sappiamo quanto sia importante il nostro incontro con le famiglie sia per una conoscenza reciproca, sia per un semplice, ma importante, contatto pastorale. Si valuti lo spostamento della benedizione al periodo post-pasquale, sperando in un miglioramento della situazione pandemica. È comunque da evitare accuratamente di passare da una famiglia all’altra.

Quindi, ove si intende a portare la benedizione alle famiglie: una sola famiglia per volta, fermandosi solo il tempo strettamente necessario per la benedizione e una breve preghiera. Una benedizione data all’aperto (per esempio: nel cortile), caseggiato per caseggiato, con una preghiera in comune magari con le persone affacciate alle finestre? Oppure, pianerottolo per pianerottolo con le persone affacciate sulla porta? L’ipotesi è stata presentata in quanto permetterebbe la sicurezza di evitare assembramenti. Potrebbe essere, ma limita molto l’incontro con le famiglie che è uno dei momenti fondamentali della benedizione.

3 – Catechismi: Se le scuole dell’obbligo sono chiuse, non è possibile neppure per noi incontrare i ragazzi al catechismo. La situazione pandemica e gli ambienti non sufficientemente ampi delle parrocchie, impongono soltanto piccoli gruppi, arieggiamento e sanificazione frequente degli ambienti, con distanze e mascherina per tutti. Quando gli ambienti parrocchiali non permettessero di mantenere le distanze richieste, è sempre possibile usare la chiesa. Trattandosi di minori, è necessario sempre il consenso dei genitori. Qualora il catechismo fosse online, i genitori devono essere avvisati e si deve chiedere loro presenza o quella di un familiare.

Constatiamo in questo periodo quanto sia importante la collaborazione della famiglia nella formazione cristiana dei figli. Questo ci sollecita a riflettere in vista di quel rinnovamento della nostra pastorale e della nostra catechesi, la cui esigenza è messa chiaramente in luce dalla pandemia.

4 – Via Crucis: Dovendosi evitare assembramenti, ne consegue che non si possono fare processioni con i fedeli. In chiesa, alle solite condizioni, la pia devozione della Via Crucis o altre devozioni della pietà popolare tradizionale di questo periodo possono essere mantenute.

5 – È sempre possibile e – ove le condizioni pandemiche lo permettano – è auspicabile, organizzare momenti di incontro, di riflessione, di formazione e di preparazione alla Pasqua, mantenendo le regole prescritte oppure on-line.

6 – Qualora si trasmettano in streaming celebrazioni liturgiche, si curi il doveroso decoro e la necessaria sobrietà richiesta dal rito.

7 – Per quanto riguarda i riti della settimana Santa, si stia a quanto indicato dalla Cei. Si invitino, in modo particolare, i fedeli a vivere momenti di preghiera in famiglia in tutto il periodo quaresimale, ma specialmente durante la settimana Santa. A questo scopo, i nostri uffici pastorali hanno preparato un ottimo sussidio che raccomando.

Carissimi sacerdoti, mi rendo conto della fatica che tutti stiamo facendo per accompagnare al meglio i nostri fedeli in questi frangenti difficili per tutti e, per non pochi fedeli, segnati anche da lutti, ansietà e solitudine. Ci sentiamo privati di molte cose, costretti ad un digiuno pastorale che fino a poco tempo fa non avremmo mai pensato. Viviamolo come digiuno quaresimale e come sacrificio offerto a Dio per amore del nostro popolo. Non lasciamoci prendere dallo scoraggiamento; anche la prova può tramutarsi in grazia che apre all’insospettata sorpresa della Pasqua.

Vi accompagno con la mia quotidiana preghiera per voi, mentre, ringraziandovi vivamente per tutto quanto vi state ingegnando a fare per il bene dei fedeli, imploro su tutti voi l’abbondanza delle grazie e delle benedizioni che solo il Signore sa riservare ai suoi servi fedeli.

Con affetto, un abbraccio di pace”.

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