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Mons. Gestori: “Dobbiamo imparare ad ascoltare lo Spirito Santo che ispira il nostro cuore”

ACQUAVIVA PICENA – Martedì 2 febbraio la Chiesa celebra la festa della Presentazione di Gesù Bambino al Tempio, conosciuta anche come la festa della “Candelora”. Ad Acquaviva Picena il vescovo emerito della diocesi Sua Eccellenza Monsignor Gervasio Gestori ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, nell’omelia ha detto: “San Giuseppe e Maria portano Gesù al Tempio per presentarlo al Signore. Gesù è disceso dal Cielo per essere il Salvatore dell’umanità, del mondo. Chi c’era ad accogliere Gesù? Dopo trenta’anni circa a Gerusalemme nella Domenica delle Palme ci sono tante persone ad accogliere Gesù, anche tanti bambini lo accolgono agitando le palme. Invece quando viene presentato al Tempio nessuno è lì ad accogliere il Signore. Si fanno avanti due persone anziane, Simeone ed Anna. Anna aveva ottantaquattro anni, rimasta vedova dopo sette anni di matrimonio. Che faceva? Viveva lì, nel Tempio, e pregava. Vanno incontro al Signore perché avevano sentito dentro di loro lo Spirito Santo che li incoraggiava ad andare da Gesù, erano ispirati dallo Spirito Santo. Si fanno avanti, prendono in braccio il Bambino Gesù e si rivolgono alla Madonna, contenti, si mettono quasi a danzare. Erano anziani, ma non avevano gli occhi oscurati, vedevano con gli occhi della fede, avevano ben capito che questo bambino era il Figlio di Dio, il Messia. Simeone si rivolge poi al Signore e dice: “Adesso posso morire in pace, perché ho visto il Salvatore, mandato da Te e i miei occhi hanno visto la Tua salvezza. Luce per il mondo, Gloria per il Tuo popolo”. Anche Anna vuole vedere il Bambino, riconosce che Lui è la Salvezza del mondo. Lo Spirito Santo li invita a continuare ad andare avanti, li invita a sognare. Due anziani che sognano, gli anziani di solito spesso sono portati a ricordare, a non pensare al futuro, ma a ricordare il passato. Lo Spirito Santo invece li fa sognare e li invita ad andare avanti, a vivere. Non a fantasticare, ma a sognare. Questi anziani sono un insegnamento per tanti giovani di oggi, che non sanno sperare, non prendono decisioni per il futuro e poi hanno paura. Pensano soltanto al presente e non sanno guardare al futuro, non sanno sperare. Saper sperare con l’invito dello Spirito Santo, da luce, da forza, da coraggio per andare avanti. Due vecchi accolgono Gesù, gli altri no. Accogliamo il Signore anche noi, non lo vedremo fisicamente davanti a noi, ma lo vediamo in chi ha bisogno. Accogliamo Gesù con la preghiera e aiutiamo chi ha bisogno. Dobbiamo imparare ad ascoltare lo Spirito Santo che ispira il nostro cuore. Se siamo agitati, se siamo preoccupati, se abbiamo paura, fermiamoci e preghiamo; la preghiera è un “tranquillante” meraviglioso che ci fa bene, all’anima e al corpo. Questa bella festa di oggi, la festa della Candelora ci sia di aiuto”.