Di Pietro Pompei

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La morte dell’on.le Giuliano Silvestri avvenuta nella notte tra il 9 e 10 dicembre, quando si pensava ad un miglioramento dopo la brutta caduta del maggio scorso dalla bicicletta a causa di un ictus, che lo aveva costretto dopo l’intervento chirurgico ad una lunga riabilitazione al Centro ambulatoriale “Santo Stefano “ di Ascoli Piceno, ha lasciato veramente addolorati i tanti amici che lo hanno continuato a stimare anche dopo i tanti anni di vita politica.
Formatosi negli ambienti della Parrocchia di Cristo Re a Porto D’Ascoli dove era parroco don Marino Ciarrocchi, sacerdote ancora ricordato per il suo zelo pastorale e il suo dinamismo, si iscrisse insieme ad un nutrito gruppo di giovani alla Democrazia Cristiana mostrando subito particolare attivismo nei vari impegni politici: un gruppo giovanile che “rinverdì” il partito della nostra città e che riuscì a portare nel Comune, nella Regione, nel Parlamento un suo rappresentante. Giuliano intanto si era laureato in Scienze Politiche ed aveva fatto esperienza come Consigliere Comunale.
Fu eletto nel 1976 per la prima volta alla Camera dei Deputati. Da quell’anno fino al 1994 Silvestri svolse la sua funzione di parlamentare con grande impegno, a servizio della gente e per il bene comune, con molta semplicità e umanità.
Pubblicista collaborò volontariamente al nostro settimanale “l’Ancora” con articoli particolarmente seguiti ed ha continuato saltuariamente anche con “on-line”; partecipando anche ai nostri incontri. Contavamo sulla sua esperienza per portare avanti un impegno di rinnovamento politico.
Il Signore lo ha voluto con sé, siamo sicuri che continuerà ad aiutarci, mentre noi continueremo a pregare per Lui e per tutti i suoi familiari.

Vi proponiamo la profonda omelia del parroco di Cristo Re, Don Gian Luca Rosati, pronunciata nel giorno delle esequie.

Anche la Democrazia Cristiana piange la scomparsa dell'On. Giuliano  Silvestri (San Benedetto del Tronto) importante protagonista della politica  marchigiana e grande esempio di persona al servizio del Bene Comune - IL  POPOLOSiamo qui per salutare un amico,
un amico che ci ha voluto bene e che continuerà a volerci bene dal Paradiso.
Un amico a cui abbiamo voluto bene e a cui continueremo a volere bene facendo tesoro della sua testimonianza di vita.
Siamo qui per essere rincuorati in un tempo che, giorno per giorno, ci mette di fronte alla precarietà della vita.

Sembra un po’ come quando Giuliano mandava il messaggio con il numero dei contagiati nelle Marche, ma poi ci inviava qualche vignetta simpatica per strapparci un sorriso o qualche canzone che potesse incoraggiarci! Il suo era un modo cristiano di informare; mi sembrava che mi dicesse: “Ti comunico una notizia, ma mi sta a cuore che tu, lettore, non ti scoraggi, non ti abbatta, e allora la accompagno con una vignetta, una battuta di spirito perché nel tuo cuore prevalgano la fiducia e la speranza, pur dentro tanto dolore”.

Oggi siamo qui perché Dio ci rincuori con la Sua Parola:

«Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio», abbiamo ascoltato poco fa.

Questa verità fortissima ci scuote nella paura che ci prende quando pensiamo alla morte di qualche amico o quando pensiamo alla nostra morte. La Parola di Dio ci apre a una visione più completa della nostra esistenza: La nostra vita è nelle mani di Dio sempre! Nessuno può rapirci dalle sue mani. È Dio a custodirci: per Lui siamo il tesoro più prezioso: «Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono» (salmo 103/102).

Così comprendiamo le parole del Vangelo che abbiamo ascoltato. Gesù nelle ultime ore trascorse con i suoi, li invita a confidare in Dio, ad aver fiducia, a custodire le sue parole e a camminare con Lui, Via, Verità e Vita. Questo ha vissuto il nostro fratello Giuliano: dal giorno del Battesimo ha camminato con Cristo e così ha risposto «Eccomi» alle vocazioni ricevute nel corso del tempo: la vocazione alla santità, la vita di cristiano impegnato nella sua comunità parrocchiale e nella comunità civile; la vocazione al matrimonio, la vocazione a essere marito, padre, nonno, amico, la vocazione al servizio alla verità come giornalista, la vocazione al servizio al bene comune come politico.

Giuliano è stato per tutti noi un amico.

Ricordo i racconti suoi o degli altri “tifosi” della Juve che si riunivano per seguire insieme le partite! E ricordo pure la posizione in chiesa dei “tifosi”: ognuno al suo posto per partecipare alla messa del sabato sera. Si mettevano nella zona del tabernacolo dove le sedute sono ad arco e un giorno guardando da quella parte, mi sono detto: ecco i “tifosi” amici di Gesù! Si sono messi in curva insieme a Lui!

Ringrazio Giuliano per l’amicizia e la gentilezza con cui mi ha accolto qui in parrocchia e per avermi testimoniato che nella vita bisogna esserci e offrire il meglio di noi per il bene di tutti!

St’estate mi sono meravigliato quando ho saputo che andava con la bicicletta da corsa. Sapevo che era un appassionato di ciclismo, ma non immaginavo che fosse un ciclista. Ma poi, ripensandoci, mi sono detto: «Perché ti meravigli? Una persona tanto appassionata, come poteva seguire uno sport e non praticarlo?».

Qualche mese fa, gli avevamo mandato qualche foto della nuova illuminazione della chiesa, foto che aveva salutato con entusiasmo, pregustando il suo ritorno.

Chissà ora quanto gli sarà apparsa meravigliosa la luce del Paradiso, pieno dell’amore di Dio!

«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio» (Gv 14, 1).

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1 commento

  • Angelo Camaioni
    04/01/2022 alle 23:29

    Oggi sono un vecchio ma ho fatto parte di quel gruppo di giovani guidati da Giuliano

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