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San Benedetto, la fede mariana dei nostri infermi

Foto di repertorio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue in questi giorni la novena in onore della Madonna Immacolata. Tante per le persone che quotidianamente seguono la Santa Messa delle ore 6.00 in diretta su Vera TV, canale 79. Ieri, giovedì 4 dicembre ha presieduto la celebrazione delle ore 6.00 il Vescovo Carlo Bresciani, che durante l’omelia ha proseguito la riflessione iniziata dal predicatore, fra Carlo Benigni, sulle frasi della Preghiera “Ave o Maria“.

Anche nel programma della Novena dell’Immacolata questo virus ha messo lo zampino; per evitare assembramenti è stata vissuta in maniera minore anche la giornata che più di ogni altra è stata, in passato, partecipata: la “piena” Giornata del Malato. Domenica 29 novembre la presidente della sottosezione dell’Unitalsi diocesana, Mariemma Bertoni, ha infatti letto un messaggio a nome del gruppo, al termine della celebrazione in occasione della consueta giornata dell’adesione.

Anche Papa Francesco, nell’udienze generale di ieri, mercoledì 3 dicembre, si è soffermato sull’importanza di “creare parrocchie pienamente accessibili alle persone disabili”.

Il direttore editoriale Pietro Pompei per ricordarci l’importanza della giornata dell’adesione dell’UNITALSI dichiara: “Da uno scritto apparso sull’Ancora cartacea, alcuni decenni fa, è evidente la grande fede mariana dei nostri infermi e dei volontari che si dedicano a loro. Dall’entusiasmo giovanile che mettemmo allora come barellieri ora siamo passati, con gli anni e gli acciacchi, dall’altra parte, con i limiti bisognosi dell’aiuto altrui. La fede non invecchia ed è per questo che vogliamo ricordare l’esperienza di tanti anni fa.
Non è facile poter esprimere e poter tradurre in poche righe il clima di fede e di devozione alla Vergine che si crea nell’annuale appuntamento presso l’Abbazia di San Benedetto Martire, per tanti ammalati della nostra fascia costiera, quasi a completamento, nel periodo dell’anno che volge a termine, di quell’offertorio non desiderato, ma accettato che li tiene 365 giorni all’anno inchiodati alla stessa carrozzina ortopedica, o, peggio, alla stessa stanza da letto o allo stesso padiglione del ricovero.
Per noi “cosiddetti sani”,  quindi, che da spettatori distaccati, piuttosto che da ” lavoratori di istanze”, ci rechiamo abitualmente alle nostre devozioni in chiesa, questo spontaneo e disponibile atteggiamento dei nostri fratelli infermi, son certo, non passa inosservato.
Dal momento che  le “lezioni di vita” non sono scritte sui libri, non le si apprendono per doti intellettive, non le si colgono dalle parole dell’oratore di turno, ma le si captano e le si intuiscono da sé, per via visiva, i fortunati che hanno avuto il privilegio di avvicinare o solo di sollevare anche per un attimo un portatore di  handicap col proprio mezzo ortopedico per permettergli di ascendere la scala antistante l’Abbazia, avranno potuto avvertire dal suo intimo, intuire dal suo atteggiamento, leggere nel suo sguardo il ringraziamento di chi per  tutto deve dipendere  da tutti, ma anche “sentirsi ” nel proprio cuore di cirenei, il riverbero, l’eco, il richiamo di un siffatto, casuale, coinvolgente incontro. Penso che ancora oggi l’atteggiamento emblematico del cristiano debba essere la disponibilità e l’apertura di cuore. Lo affermo categoricamente anche in considerazione dell’impegno umile, silenzioso e, proprio per questo, proficuo dei numerosi volontari dell’UNITALSI  dell’Abbazia e di tutti coloro che con generosità e senza mezzi termini hanno dato la loro disponibilità per la buona riuscita della giornata.
Scrivo anche per farmi indegnamente portavoce ed interprete dei nostri amici portatori di handicap. Per dar loro quindi quella “voce” che spesso non hanno, per ringraziare della prova di amicizia di cui sono stati oggetto, e per ricordare alla comunità che accoglie, che  se è vero che la loro sola presenza in chiesa rende più sentito e più autentico il banchetto eucaristico, sarebbe molto più proficuo e più determinante per il cammino di fede del singolo, l’allacciare un semplice contatto amicale col fratello infermo, non per il solo premio di un semplice sorriso”.

Il programma dei prossimi giorni

Fino a lunedì 7 Dicembre 2020
Ore 05.00        Apertura Chiesa
Ore 05.30        Preghiera del Rosario
Ore 06.00        Santa Messa (trasmessa su VeraTV)
Ore 08.30        Santa Messa
Ore 20.00        Preghiera del Rosario
ore 20.30        Santa Messa
Nel pomeriggio, presso le parrocchie di San Benedetto verrà celebrata la Novena all’Immacolata

Domenica 6 Dicembre 2020
Ore 05.00        Apertura Chiesa
Ore 05.30        Preghiera del Rosario
Ore 06.00        Santa Messa (trasmessa su VeraTV)
Ore 08.00        Santa Messa
Ore 11.00        Santa Messa
Ore 18.00        Santa Messa

Martedì 8 Dicembre 2020
Ore 05.00        Apertura Chiesa
Ore 05.30        Preghiera del Rosario
Ore 06.00        Santa Messa
Ore 08.00        Santa Messa
Ore 11.00        Santa Messa solenne animata dalla corale “San Benedetto Martire” e benedizione delle tessere dell’Azione Cattolica
Ore 16.30        Preghiera del Rosario
Ore 17.00        Celebrazione Eucaristica Presieduta da S.E. Mons. Carlo Bresciani a seguire rinnovo del “Voto Cittadino” (trasmesso su VeraTV)

Predicatore fra Carlo Benigni dei Frati Minori e Suor Veronica, sorella povera del SS. Nome di Gesù.