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Report Caritas San Benedetto: 50 mila pasti in un anno, crescono le povertà ma anche la solidarietà

DIOCESI – Si è tenuta ieri mattina la presentazione di Tendi la tua mano, il dossier realizzato dall’Osservatorio diocesano per le povertà, che riporta i dati dei servizi e degli interventi realizzati dalla Caritas nel corso dell’anno 2019 e garantiti grazie alla disponibilità dei volontari. Presenti all’incontro il Vescovo Carlo Bresciani, il direttore della Caritas diocesana Don Gianni Croci, i volontari Marco Sprecacè ed Elisabetta Raffaelli, il tesoriere Nedo Tiburtini.


La pandemia ha risvegliato nelle persone la dimensione della solidarietà.” – Così don Gianni Croci ha iniziato il suo intervento, sottolineando come un numero sempre maggiore di cittadini decida di fare donazioni, anche consistenti e nel totale anonimato, riscoprendo quanto scritto nel Vangelo: Quando fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Oggi quindi noi non siamo qui a parlare di numeri per ostentare la nostra bravura, bensì per ragioni di trasparenza: quando il denaro viene donato è giusto che ci sia un controllo su come venga speso.”

Anche il vescovo Bresciani si è mostrato soddisfatto ed ha ricordato alcuni gesti degni di menzione: “In questo particolare frangente storico, anche se il Covid-19 impone a tutti molte limitazioni, fortunatamente non è riuscito a limitare i gesti di solidarietà. Questo è molto importante perché quello che toglie la speranza non è il Covid, ma la solitudine. Se riusciamo quindi a non lasciare sole le persone in difficoltà, riusciamo a portare speranza. In questi mesi siamo stati testimoni di gesti meravigliosi. Prima di tutto, come ricordava don Gianni, sono state fatte offerte consistenti nel completo anonimato. Poi abbiamo visto i giovani ospiti della Caritas prestarsi a servire i pasti, poveri che servono altri poveri, a volte connazionali, a volte anche italiani. Voglio anche ricordare quei ragazzi di quinto superiore che, non potendo effettuare il viaggio di istruzione di fine anno, hanno deciso di donare alla Caritas la somma destinata alla gita. Infine, pochi giorni fa abbiamo inaugurato anche la Casa di Lazzaro, un gruppo di casette mobili per indigenti, un piccolo gesto ma significativo, perché indica la presenza e l’attenzione che la Caritas offre a chi ne ha bisogno.”

A seguire Marco Sprecacè ha illustrato nel dettaglio l’andamento delle attività nell’anno 2019. Molti i servizi erogati. Prima di tutto il centro d’ascolto, aperto tutto l’anno e gestito da 7 volontari, ha ricevuto 782 persone. Poi il servizio mensa ha subìto una drastica impennata: sono stati erogati 50 mila pasti, ovvero il 150% in più rispetto all’anno precedente. Sono stati attivi anche il servizio doccia e barberia, completamente dedicati ai senzatetto. Per quanto riguarda i viveri sono state aiutate 213 famiglie e donati oltre 1300 pacchi. Qui si registra una flessione rispetto all’anno precedente, non perchè siano diminuite le famiglie che si rivolgono alla Caritas diocesana, ma perché si è lavorato per potenziare le reti parrocchiali. Ove possibile, le richieste vengono reindirizzate alle Caritas parrocchiali perché le parrocchie conoscono meglio i poveri provenienti dalla propria cittadina e possono quindi intervenire in maniera migliore: a volte non è solo la bolletta che va pagata, ma è proprio la famiglia che va seguita nella gestione quotidiana e questo può essere fatto solo da chi è presente sul territorio.”

Inoltre sono stati erogati anche i servizi del poliambulatorio: tra gli interventi principali ci sono quelli di odontoiatria (oltre 400). Potenziato anche il servizio accoglienza con tre strutture, in cui viene dato un supporto psicologico e scolastico finalizzato all’ottenimento dei documenti o anche di un lavoro. Per quanto concerne il lavoro, sono stati seguiti 31 tirocini di inclusione sociale. “Tutto ciò – ha affermato Sprecacè – è stato possibile grazie ai 57 volontari della Caritas, ai 4 giovani del servizio civile e alle suore del Piccolo Fiore di Betania che hanno donato 6588 ore del loro tempo alla Caritas, dando un supporto tangibile e mostrando un impegno encomiabile.”

Nedo Tiburtini, tesoriere della Caritas diocesana, ha proceduto ad illustrare il bilancio: “Il movimento creato dalla Caritas nell’anno 2019 è stato di 380.000 euro. Per quanto riguarda viveri e stoviglie, siamo passati dai 25.000 euro del 2018 ai 65.000 euro del 2019. Per quanto concerne, invece, gli aiuti alle famiglie (come ad esempio il pagamento di bollette), sono diminuiti, passando dai 42.000 euro del 2018 ai 30.000 del 2019. Questo non significa che le richieste di aiuto siano diminuite, bensì vuol dire che noi non abbiamo avuto i fondi necessari e non ci è stato quindi possibile aiutare ulteriormente. In definitiva il bilancio si è chiuso con un disavanzo di circa 20.000 euro.” Il tesoriere ha precisato che non è stato utilizzato denaro contante, non tanto per la questione dell’antiriciclaggio, ma perché la Caritas vuole che i pagamenti siano tracciabili e che tutto sia trasparente perchè quello che si maneggia non è denaro proprio, ma denaro dei poveri.

Monsignor Bresciani ha poi specificato che le risorse economiche messe in campo provengono dalla generosità di alcuni donatori, dalla Caritas Italiana e soprattutto dalla CEI, che, a sua volta, attinge al fondo dell’8XMille, una voce determinante in bilancio per poter realizzare tutti questi progetti. Il Vescovo, infine, ha ringraziato tutte le persone che rendono possibile il servizio Caritas: “Ringrazio prima di tutto i volontari che donano gratuitamente il loro tempo; poi anche i donatori esterni, ad esempio negozianti o associazioni che donano viveri, vestiario e denaro per far sì che la Caritas funzioni; infine ringrazio anche i giornalisti che, comunicando correttamente le informazioni, aiutano le persone ad essere libere, nelle idee e nei comportamenti. Oltre a quello che viene fatto, è importante porre l’attenzione anche sulla motivazione per cui viene fatto. La motivazione è quella che muove, che è generatrice di futuro. A volte, oltre all’azione materiale, è utile anche una parola o un sorriso a tenere viva la speranza. La Caritas, infatti, è un’espressione della carità cristiana: noi siamo tutti figli di Dio, quindi tutti fratelli in Cristo, perciò il nostro comportamento e atteggiamento deve tenere conto prima di tutto di questo. Il modo in cui noi ci rapportiamo agli altri indica la nostra fede.”