SAN BENEDETTO DEL TRONTOPerché destinare l’8 x Mille alla Chiesa Cattolica? Abbiamo pensato di rivolgere questa domanda ad alcuni nostri concittadini che già lo fanno. In particolare abbiamo chiesto a tre nostri illustri, da tempo protagonisti del mondo dell’imprenditoria locale, e a due giovani  uomini che, al contrario, sono appena entrati nel mondo del lavoro.

Paolo Forlì, noto imprenditore locale, è, insieme al padre e ai suoi due fratelli, titolare de Lafenice. L’azienda, meglio conosciuta con la sua prima denominazione di Thermopicena, opera, nel settore idrotermosanitario e del design, tra le regioni Marche e Abruzzo dal 1966, e vanta attualmente 80 collaboratori e 7 filiali.

“Il motivo per cui sono spinto a versare il mio 8 x mille alla Chiesa Cattolica è legato principalmente al mio impegno presso la Caritas di San Benedetto del Tronto, dove ogni giovedì presto servizio in cucina. Fu Don Gianni Croci, direttore della Caritas diocesana, con la complicità di mio fratello Massimo, a chiamarmi 5 anni fa e a chiedermi se potevo trasferire la mia passione enogastronomica nella loro attività di volontariato. Da quel giorno ho vissuto in prima persona questa meravigliosa realtà, fatta di suore straordinarie e moltissimi volontari che quotidianamente affrontano infinite emergenze sociali, aiutando concretamente i più deboli. Ma non molti sanno che semplici gesti quali dar da mangiare, offrire vestiti, riparo, conforto e, talvolta, anche delle semplici parole a chi ne ha bisogno, necessitano di strutture organizzative, elevata preparazione, diffusa partecipazione e, soprattutto, di un importante sostegno economico. Fu il mio caro amico Don Ulderico Ceroni, sin da quando ero bambino, ad insegnarmi che le preghiere sono importanti, ma i gesti concreti lo sono altrettanto. Basta vivere questa esperienza in prima persona per comprendere che i fondi destinati alle diocesi non sono sufficienti per affrontare le infinite emergenze sociali, amplificate negli ultimi anni dalla crescente crisi economica. L’8×1000 rappresenta un gesto davvero concreto, grazie al quale è possibile realizzare vera solidarietà e preziosi progetti a favore degli ultimi. Per questo motivo invito tutti a versarlo e, magari, a venire in Caritas per darci una preziosa mano.”

Giovanni Amadio, imprenditore anche lui, è il titolare della “Edilware” powered by Edilmeccanica, un’azienda che opera da oltre 60 anni nel settore della meccanica, dell’edilizia e del noleggio. La moglie, Rosalba Rossi, è co-titolare de La Conchiglia, nel settore turistico balneare da quasi 70 anni, ed ideatrice e presidente dell’associazione culturale Endeca.

“Scegliere la destinazione dell’ 8 x mille alla Chiesa Cattolica è ed è stato sempre insito nella nostra famiglia, non solo per la appartenenza ad una consolidata formazione cattolico cristiana, ma per averla rinnovata grazie ai nostri tre figli, nel percorso con ciascuno, quale riscontro fondamentale della profonda funzione sociale, educativa, oltre che religiosa, svolta nelle comunità parrocchiali e negli oratori. Lo esprime meravigliosamente Giovanni Paolo II ai giovani : “Tutti guardiamo in direzione vostra, poiché noi tutti, grazie a voi, in un certo senso ridiventiamo di continuo giovani. Pertanto la vostra giovinezza non è solo proprietà vostra, personale o di una generazione, ma appartiene al complesso di quello spazio, che ogni persona percorre nell’itinerario della sua vita ed è al tempo stesso un Bene speciale di tutti. È un bene dell’umanità stessa”. Ebbene questo il motivo preminente: sostenere, trasmettere e rinnovare radici culturali, spirituali e religiose fondamentali, a tutte quelle iniziative, progetti, contributi che nelle parrocchie e negli oratori trovano il loro naturale accadimento, riformulandoli anche con linguaggi nuovi più contemporanei e, non da ultimo, per la vasta Mappa di carita’, che, soprattutto oggi e con mille difficoltà, è messa in campo.”

Michael e Pravin Feliciani, colonnellesi, rispettivamente di 31 e 30 anni, sono due giovani da poco inseriti nel mondo del lavoro: il primo svolge la professione di ingegnere in Emilia Romagna, il secondo è impiegato presso Poste Italiane in Abruzzo.

“Siamo due fratelli, adottati da una famiglia cattolica, credente e praticante. Ciò ha inciso profondamente sulla nostra crescita sia spirituale che morale, aperta ai bisogni verso gli altri. Fin da piccoli abbiamo frequentato incontri sia parrocchiali che diocesani e, crescendo, ci siamo resi conto quanto la Chiesa cattolica, attraverso varie istituzioni, come la Caritas o le missioni, sia un pilastro fondamentale di aiuto per la nostra società e per il mondo intero. Combattere la povertà, la disoccupazione, l’emarginazione, l’emergenza sanitaria di cui si parla tanto oggi, è un compito arduo, se lo affrontiamo da soli; se, invece, agiamo insieme, è possibile combattere le diverse piaghe che affliggono l’umanità. Entrando nel mondo del lavoro, abbiamo avuto la libera scelta di destinare l’8 x mille alla Chiesa cattolica, un vero e proprio meccanismo di democrazia partecipata. Ci rendiamo conto di essere solo una piccola goccia nell’oceano, ma la corresponsabilità è l’idea per cui la vita della comunità dipende dal contributo di tutti. Ad ognuno è richiesto di fare la sua parte, investendo talento e risorse. Tutti i fedeli devono provvedere alle necessità della Chiesa, non solo per un senso di appartenenza, ma, in una chiave di solidarietà, proprio perché siamo famiglia, perché siamo comunione.”

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