Vatican News – Amedeo Lomonaco

In diversi Stati dell’America Centrale le inondazioni causate dal passaggio, la scorsa settimana, dell’uragano Eta hanno provocato la morte di oltre 200 persone. Sono inoltre centinaia i dispersi e decine di migliaia le persone evacuate.  Tra i Paesi colpiti ci sono Panama, Costa Rica, Nicaragua, Messico, Honduras e Guatemala. 

Complessivamente, secondo la Croce Rossa, sono oltre due milioni e mezzo le persone colpite dall’uragano. Il capo delle operazioni nelle Americhe della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa spiega che la situazione è particolarmente critica in Honduras. “Eta – sottolinea – è stato un disastro devastante. Solo in Honduras sono state colpite 1,7 milioni di persone. Molti di loro sono donne, bambini e membri di comunità indigene che hanno perso tutto e non hanno accesso all’acqua e al cibo. In diverse comunità, le famiglie bevono acqua contaminata e hanno urgente bisogno di sostegno”.  Crescono inoltre le preoccupazioni sull’impatto che questo disastro avrà sulla diffusione del coronavirus nella regione.

In una nota la presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), esprime inoltre la propria vicinanza: “le vittime e i danni causati da questo violento uragano ci riempiono di profondo dolore. Per questo vi siamo vicini spiritualmente con la consolazione e la preghiera, ma anche con l’aiuto concreto, che già si è attivato attraverso la Caritas dell’America Latina e Caraibi”.  “Insieme alla presidenza e alla Caritas, chiediamo a tutte le Conferenze episcopali – si legge ancora nel documento – di cooperare e contribuire come Chiesa samaritana, per accompagnare e alleviare il dolore di coloro che soffrono per queste devastanti conseguenze. Anche la Confederazione latinoamericana dei religiosi (Clar) chiede in una  nota “gesti urgenti di solidarietà”. Ancora una volta, si legge, “la vita religiosa dell’America Latina e dei Caraibi è invitata a essere icona luminosa, a immagine del buon e della buona samaritana”.

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