SAN BENEDETTO DEL TRONTO
– Mai come quest’anno i media hanno dato così tanta attenzione alla scuola. Tutti ricordiamo le polemiche sulle cattedre vuote, sulle sedie con le rotelle, sui banchi monoposto e distanziati. Ma l’attenzione si è focalizzata soprattutto sulla scuola statale. Poco o nulla si è detto invece della galassia delle scuole non statali. Abbiamo voluto perciò raccogliere le testimonianze di due persone del nostro territorio che si occupano di istruzione ed educazione.

Suor Flaviana, religiosa concezionista, è la direttrice della Scuola Paritaria “Maria Immacolata” di San Benedetto del Tronto, un’istituzione nella nostra Città che vanta di aver cresciuto centinaia e centinaia di bambini e ragazzi. Le abbiamo chiesto come è stata la ripresa nel suo istituto: «Noi abbiamo ricominciato la scuola, sia linfanzia che la primaria, il 14 settembre come tutte le altre scuole delle Marche e abbiamo 3 sezioni di scuola materna con circa 20-22 bambini per ogni sezione e 5 classi di scuola elementare con 23-24 alunni per ogni classe. La quantità di bambini è invariata rispetto allanno scorso. Certamente tutti siamo stati contenti di ricominciare! Abbiamo attivato tutte le misure di sicurezza previste dai protocolli emanati sia dalla Regione che dal Governo che dal Ministero della Pubblica Istruzione. I bambini osservano abbastanza le regole: entrano ed escono nei percorsi che abbiamo predisposto e indossano sempre la mascherina tranne quando vengono interrogati. Dal primo di ottobre abbiamo dato avvio anche alla mensa e al doposcuola per i bambini che hanno necessità. Certamente abbiamo dovuto lavorare tanto, anche mentalmente, per poterci organizzare perché, ad esempio, il doposcuola deve essere svolto classe per classe: mentre nei precedenti anni potevamo unire due classi se i bambini erano pochi, questanno questo non è possibile, perché gli alunni di ogni classe devono essere separati da quelli di unaltra classe. Questo ha comportato la necessità di alzare il prezzo del doposcuola da 30 euro a 50 euro per i bambini che frequentano la scuola durante il pomeriggio. Per il resto abbiamo mantenuto le rette, che sono molto basse, come negli anni precedenti, in modo tale da venire incontro ai bisogni delle famiglie. Qualche aiuto lo offriamo noi e qualche aiuto è stato offerto anche dal nostro Vescovo che in questo periodo ha pensato alle famiglie più bisognose. Soprattutto stiamo cercando di aiutare le famiglie che hanno più figli. Non ci sono al momento casi di covid né fra le maestre, né fra i genitori e neppure fra i bambini. Magari qualche bambino che ha un fratello o una sorella alla scuola media o superiore, se questi rimangono a casa perché la classe è in quarantena, allora in maniera preventiva rimane a casa anche il bambino che frequenta qui da noi».

L’Avvocato Marco Sermarini è invece fondatore della Scuola Libera “G.K. Chesterton”, la più giovane istituzione educativa presente sul nostro territorio. Questa scuola ha delle caratteristiche molto particolari, come ci ha spiegato lo stesso Sermarini: «La nostra non è solamente una scuola non statale: noi siamo una scuola parentale. Abbiamo iniziato quest’anno scolastico una settimana dopo che è finito quello vecchio, perché i nostri alunni hanno terminato l’esame di maturità il 9 di settembre e abbiamo riiniziato le attività didattiche neppure una settimana dopo! Questo è accaduto perché scuole come le nostre sono state abbandonate in un clima di incertezza. Abbiamo iniziato questo nuovo anno scolastico con degli oneri in più necessari per garantire la sicurezza, perché il distanziamento sociale ci ha obbligato ad ampliare i nostri spazi. Il nostro obiettivo è quello di portare l’impronta cattolica nell’educazione e quindi il nostro è un obiettivo missionario perché desideriamo far incontrare il cattolicesimo al più gran numero di giovani e di famiglie con un metodo che è quello della collaborazione educativa, non solo fra scuola e famiglia, ma proprio fra famiglie, poiché la nostra è una scuola voluta e gestita da famiglie. Gli alunni non sono diminuiti, anzi, al contrario abbiamo avuto più iscrizioni! Noi abbiamo un ciclo di scuola media completo, un ciclo di liceo delle scienze umane con opzione economico-sociale con l’inserimento di particolari attività proposte dalla nostra scuola come il teatro, il latino (che il normale curriculum di questa opzione non prevederebbe) e una sezione di professionale composta da alcuni alunni che seguono il corso alberghiero per cuochi e il corso per le estetiste. Nonostante tutto ci sono degli aspetti positivi in questa situazione: tutti si sentono coinvolti, tutti lottano per venire a scuola. Può sembrare strano, ma è proprio così: la nostra è una comunità e ci si incontra fra amici che hanno piacere di vedersi. Sicuramente i problemi non mancano, però li affrontiamo con cuore coraggioso e sempre con una certa baldanza, confidando nell’aiuto del Signore e nel fatto che tutto quello che facciamo è per Lui e che Lui, quindi, in qualche modo ci aiuterà!».

Le scuole non statali sono una ricchezza per il territorio e sono un’espressione concreta di pluralismo. Ci auguriamo che vengano sempre più considerare, prima ancora che dalle istituzioni, dalla società civile. A tutti gli alunni che le frequentano i migliori auguri per un anno proficuo!

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