Carlo Acutis è beato. In una nota appena diffusa, la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino ricorda che la proclamazione è avvenuta sabato pomeriggio “durante una cerimonia molto suggestiva” presieduta dal card. Agostino Vallini, legato pontificio per le basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, nella basilica superiore di San Francesco.
“I fedeli hanno potuto assistere alla celebrazione nella basilica, ma anche nelle aree allestite con i maxi schermi nella piazza della basilica inferiore, sul prato di quella superiore, al santuario della Spogliazione, nella piazza di San Pietro e in quella di Santa Maria degli Angeli”, ricorda la nota, che prosegue descrivendo quanto accaduto durante la celebrazione: “Durante il rito della beatificazione dopo la petizione vescovo di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino è seguita la lettura da parte del card. Vallini della lettera apostolica con la quale il Sommo Pontefice ha iscritto nel numero dei beati il venerabile servo di Dio Carlo Acutis. È stato poi scoperto il quadro con l’immagine del beato. Un momento molto suggestivo si è avuto con la preziosa reliquia del cuore che è stata portata processionalmente dai genitori di Carlo, per poi essere collocata accanto all’altare”.
Il vescovo Sorrentino ha espresso “la gioia” della Chiesa locale e di quella universale per la grazia ricevuta con la beatificazione di Carlo che è sepolto al santuario della Spogliazione dove il corpo rimarrà esposto alla venerazione dei fedeli fino al 17 ottobre.
Durante la cerimonia di beatificazione, dopo la lettura in latino della lettera apostolica, è stata scoperta l’immagine del beato Carlo Acutis. “Si tratta di un quadro con il ritratto del giovane, ad opera del pittore di origine polacca Dawid Kownacki. Nel dipinto olio su tela di dimensioni pari a 220×300 cm – spiega la nota – è raffigurata una delle immagini più diffuse di Carlo. Non è il primo quadro che l’artista dipinge per una beatificazione avendo realizzato anche quello per la cerimonia di Madre Speranza”.

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