di Francesco Carlini

A Norcia, domenica 4 ottobre 2020, presso il Centro di Comunità della Madonna delle Grazie, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha presieduto la Messa per presentare alla popolazione la fraternità intercongregazionale “Francescane Missionarie della Chiesa”: quattro suore, di quattro Congregazioni francescane differenti, al servizio pastorale della gente di Norcia e delle sue frazioni, ancora segnata dalle ferite sanguinanti dei terremoti del 2016. Vivranno nella casa parrocchiale di Savelli di Norcia. Sono: suor Loretta Pontalto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, suor Marisa Cadamuro delle Suore Francescane di Cristo Re, suor Chiara Caselli delle Suore Francescane Missionario di Cristo, suor Damiana Zedda delle Suore Francescane Missionarie di Susa.

Premesse storiche circa la nascita della fraternità. Il 26 maggio 2018 l’arcivescovo Renato Boccardo porta il grido di sofferenza della “sua” gente terremotata alla giornata per la vita consacrata dell’Umbria, tenutasi al santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza. Il Presule ha condiviso con le religiose un “sogno”: quello di avere a Norcia una comunità di suore per condividere le gioie e le sofferenze dei terremotati. Suor Dolores Caneo, vice presidente del MoReFra (Movimento Religiose Francescane), presente a Collevalenza, riporta l’appello di mons. Boccardo al Consiglio MoReFra, che ha visto in questa richiesta la possibilità di dare concretezza al desiderio di collaborazione tra gli Istituti. Il Consiglio ha incaricato suor Dolores di contattare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia per suggerirgli di presentare una richiesta ufficiale, pervenuta nel settembre 2018. Il Consiglio ha accolto la richiesta e ha convocato un’Assemblea straordinaria a Roma il 30 novembre 2018. Poi è stato presentato il “Progetto Fraternità di Norcia” all’Assemblea annuale del MoReFra (aprile 2019) che all’unanimità ha approvato la seguente deliberazione: “L’Assemblea Nazionale MoReFra conviene che la proposta di mons. Boccardo è un progetto che incontra la nostra identità di movimento francescano e il nostro desiderio di comunione e collaborazione; lo sente quindi un progetto cui poter rispondere”. Nel febbraio 2020, al termine di questo percorso in cui è stato anche messo a punto il modello di fraternità intercongregazionale, con la stesura dei documenti necessari per l’avvio, è stata data comunicazione a mons. Boccardo che il “suo” sogno può iniziare a prendere forma con quattro Congregazioni che hanno riposto sì: le Piccole Suore della Sacra Famiglia, le Suore Francescane di Cristo Re, le Suore Francescane Missionario di Cristo, le Suore Francescane Missionarie di Susa.

L’arrivo a Norcia. Le quattro suore sono state accompagnate nella Città di S. Benedetto dalle Madri Generali della Congregazione cui appartengono e da altre consorelle. C’era anche madre Daniela Scarpellini, presidente del Movimento Religiose Francescane, che ha coordinato tutto il progetto. Sono state accolte dall’Arcivescovo, dai parroci don Marco Rufini e don Davide Tononi, dal sindaco Nicola Alemanno e da diversi parrocchiani.

Omelia dell’Arcivescovo. «Accogliamo queste quattro suore che vengono per abitare nella zona di Norcia e condividere la vita della gente terremotata che affronta con fatica il cammino nel tempo. Appartengono a quattro Congregazioni religiose diverse. Sono però tutte unite dall’essere francescane, affascinate cioè dal modo con cui Francesco d’Assisi, che oggi celebriamo, ha saputo rispondere alla chiamata del Signore e ha interpretato il Vangelo senza mezze misure. Poi – ha detto l’Arcivescovo – sono missionarie. Cioè non sono qui per volontà propria, ma hanno accolto la proposta delle loro Superiore, che a loro volta hanno accolto la mia: rispondono così a un mandato che viene direttamente dal Signore. Anche a Norcia c’è bisogno di missionari, ossia di persone di buona volontà che sappiano fare spazio a Dio e raccontare quanto è bello condividere la vita insieme con lui alla luce del Vangelo. Non portano qualcosa di personale, ma sono qui per testimoniare la tenerezza della comunità cristiana nei confronti di una popolazione che da troppo tempo porta le ferite del terremoto. Qui non verranno ad aprire né un asilo, né una casa di riposo per anziani, né tante altre opere che le suore mantengono vive in Italia e nel mondo. Vengono per stare insieme alla gente. Occuperanno le loro giornate con l’ascolto, con la condivisione, con la compagnia. Non per fare chiacchiere inutili, ma per stare insieme. E quanto bisogno abbiamo tutti di essere consolati da una presenza amica, da qualcuno che ci sappia ascoltare e aiutare anche ad interpretare i momenti e le situazioni della nostra esistenza. Queste suore saranno l’espressione della vicinanza e della solidarietà di tutta la Chiesa: verseranno sulle piaghe dell’umanità di Norcia l’olio della consolazione e il vino della speranza. E per questo ringrazio le quattro Congregazioni francescane per questa disponibilità e generosità. Quello che iniziamo qui a Norcia oggi – ha detto in conclusione l’arcivescovo Boccardo – diventa forse la prima riposta nel tempo alla nuova encilica del Papa “Fratelli tutti”, che vuol dire camminare insieme condividendo la gioia e le fatiche della vita quotidiana».

Dopo l’omelia mons. Boccardo ha consegnato alle quattro suore il segno della loro presenza, che è il segno della vita cristiana, la croce di Gesù.

 

 

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