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Ecuador: consegnate al presidente Moreno le 109mila firme raccolte dalle associazioni familiari e pro life contro il Codice della salute

Il 26 settembre è il termine legale entro il quale il presidente della Repubblica, Lenín Moreno, dovrà pronunciarsi sul Codice organico della salute approvato dall’Assemblea nazionale e subito contestato da vasti settori della società ecuadoriana, tra cui la Conferenza episcopale, preoccupata perché lo strumento legislativo “propone l’aborto in modo ambiguo o indeterminato e classificandolo come emergenza ostetrica” e “impone visioni ideologiche del genere contrarie alle convinzioni etiche e alla scienza”. Oggi alle ore 10 (ora locale), le organizzazioni civili “Frente nacional por la Familia”, “Familia y acción”, “Quiteños por la vida” e “Red Vida y Familia”, consegneranno le 109.000 firme raccolte, in un breve periodo di tempo, chiedendo al presidente il veto totale al Codice. A “Queste firme – si legge in una nota – sono un campione simbolico delle preoccupazioni delle famiglie che guardano con preoccupazione alla possibile approvazione di un organo legislativo che tralascia le questioni essenziali per un migliore funzionamento del sistema sanitario ecuadoriano e, quindi, la possibilità di accedere a un’assistenza sanitaria tempestiva e di qualità, come è nostro diritto. A ciò si aggiungono le critiche che il testo approvato dall’Assemblea ha ricevuto da giuristi, associazioni di operatori sanitari ed esperti di bioetica”.