SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ha avuto un grande successo l’incontro dal titolo Le guarigioni di Lourdes tra fede e scienza che si è tenuto venerdì 18 settembre presso la basilica Cattedrale Santa Maria della Marina. Ha aperto la serata l’intervento del Vescovo Carlo Bresciani che ha ricordato come la devozione alla Madonna di Lourdes sia molto antica e radicata nella nostra diocesi e trova una delle sue espressioni più significative nel pellegrinaggio organizzato ogni anno dall’Unitalsi che col treno bianco porta decine e decine di malati verso il celeberrimo santuario mariano. Mons. Bresciani ha poi sottolineato come il miracolo sia una provocazione tanto per la scienza – perché essa viene messa di fronte a ciò che non riesce a spiegare, indicando dunque la presenza di qualcosa che eccede la natura – quanto per la fede perché la mette davanti al Mistero di Dio che si rende presente.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di Giordano Torresi, Cavaliere di Grazia Magistrale e delegato della sezione Marche Sud dell’Ordine di Malta, e di Mariemma Bertoni, Responsabile Diocesana dell’Unitalsi, hanno preso la parola il Dott. Alessandro de Franciscis, Presidende dell’Ufficio Constatazioni Mediche di Lourdes, e Mons. Vincenzo Catani, archivista diocesano e Cappellano d’Onore della Grotta di Lourdes.

Il dott. de Franciscis ha esordito dicendo che coniugare scienza e fede nell’epoca contemporanea sembra impossibile, tuttavia quando il metodo scientifico è onesto è sempre alla ricerca della verità e, pertanto, non può essere in opposizione alla fede. Lourdes si è caratterizzata sempre come luogo del miracolo, sin dall’inizio – ha continuato il dott. de Franciscis – infatti il 28 febbraio 1854, tre giorni dopo la nona apparizione, una contadina di 34 anni, in procinto di partorire il suo quinto figlio, si mise in viaggio verso Lourdes, immerse la sua mano rattrappita nell’acqua miracolosa e guarì. È questo il primo di una lunga e ininterrotta serie di eventi prodigiosi che si sono verificati nella città francese. Davanti a questi fatti il vescovo Bertrand-Sévère Mascarou-Laurence, già lo stesso anno, istituì una commissione di indagine alla quale chiese di verificare se le guarigioni con l’acqua fossero spiegabili in termini naturali, se le visioni di Bernadette Soubirous fossero reali, se la sorgente d’acqua esistesse prima dei fatti legati alla veggente di Lourdes e quale fosse il messaggio della Madonna. Al termine di questa indagine, il prelato riconobbe che realmente a Lourdes è apparsa Maria, autorizzò il culto e fece costruire una chiesa, proprio come richiesto dalla Vergine. Nel 1883 nacque l’Ufficio delle Constatazione Mediche di Lourdes voluto dal primo rettore del Santuario per mettere ordine ai casi già verificatisi. Il dott. De Franciscis è il quindicesimo Direttore dell’Ufficio. Molto interessante la spiegazione da parte del Dott. de Franciscis di come un fenomeno sia riconosciuto soprannaturale. Sostanzialmente ci si rifà a quanto indicato nel De Servorum Dei Beatificatione et Beatorum Canonizatione di Benedetto XIV il quale stabiliva sette condizioni perché si potesse parlare di prodigio soprannaturale: due criteri riguardano la malattia che deve essere grave e certificata; quattro riguardano la guarigione che deve essere inattesa, istantanea, completa e durevole; infine l’evento deve risultare inspiegabile alla luce delle odierne teorie scientifiche.

Da parte sua don Vincenzo Catani ha raccontato la propria esperienza di archivista a Lourdes, resa possibile grazie all’amicizia con il dott. de Franciscis, il quale, quando venne a sapere che il sacerdote era un archivista diocesano, gli chiese una mano per catalogare i quasi 11.000 casi di guarigioni straordinarie registrate presso l’archivio dell’Ufficio. Il sacerdote ha raccontato di come abbia accolto come una grazia questo invito e da allora continua a prestare in modo continuativo il suo servizio. Quando va a Lourdes, don Vincenzo fotografa il materiale – poiché fotocopiarlo rovinerebbe i documenti – e poi lavora su di esso nella casa di Castignano dove attualmente vive. Molti dei casi esaminati non si possono definire in senso stretto miracoli, perché appunto sono spiegabili da un punto di vista razionale e scientifico, ma la gran parte di essi è ascrivibile a fenomeni soprannaturali, che per varie ragioni non è stata analizzata. Sono invece 70 i casi attualmente riconosciuti. Don Vincenzo ha voluto poi evidenziare come tutti i nostri vescovi diocesani abbiano preso parte al pellegrinaggio che ogni anno si svolge a Lourdes col treno bianco a partire da Mons. Vincenzo Radicioni, passando per Mons. Giuseppe Chiaretti e Mons. Gervasio Gestori, fino a giungere all’attuale Vescovo Carlo Bresciani.

L’evento si è concluso col canto dell’Ave Maria di Lourdes.

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