DIOCESI – Non sono pochi i nuclei familiari e le piccole imprese che si indebitano e finiscono in preda agli usurai. Per far fronte a questo tipo di emergenza sociale nel nostro territorio è presente la Fondazione Antiusura Mons. Francesco Traini Onlus. Abbiamo intervistato il presidente Edio Costantini per conoscere qual è la situazione allo stato attuale.

Secondo dati recenti, lo scorso anno avete assistito 150 famiglie. Ci può fare una panoramica dei casi più ricorrenti?
I casi più ricorrenti riguardano quelle famiglie che hanno contratto mutui per acquistare la casa e poi hanno subito la perdita del lavoro, un’improvvisa malattia, la cassa integrazione, la mobilità, le separazioni e tante altre cause improvvise che non hanno permesso di continuare a pagare i mutui o leasing precedentemente contratti. Ma nello stesso tempo si vuole salvare la casa di proprietà… Poi ci sono le famiglie monoreddito che, pur presentando una condizione reddituale difficoltosa, continuano a vivere al di sopra delle proprie possibilità. Vivere al di sopra delle proprie possibilità è una della maggiori cause dell’indebitamento. Mantenere lo stesso tenore di vita con minori entrate significa non riuscire più a far fronte alla vita quotidiana, alle utenze, agli adempimenti fiscali… Significa non poter continuare a pagare i mutui o leasing precedentemente contratti, ma nello stesso tempo si vuole salvare la casa di proprietà… Allora, tutto diventa più complicato. Si inizia a pagare i debiti con altri debiti contratti con le finanziarie, ad usare il debito per le spese correnti… Sono tutte problematiche che, senza alcuna pianificazione finanziaria, non si riescono a risolvere da sole. Esse vanno affrontate con determinazione insieme ad esperti che concretamente possono essere di aiuto. Molte famiglie o piccole imprese che si trovano in queste situazioni non sanno a chi rivolgersi (per ritegno, per vergogna, per mancanza di supporto professionale adeguato, ecc.) e con il passare del tempo i problemi diventano sempre più difficilmente risolvibili, con conseguenze a volte tragiche. Da qui deriva la confusione esistenziale di queste persone che hanno la sensazione di vivere una vita che “sfugge di mano” senza riuscire a risalire alle cause dei propri errori e ad assumersene le dovute responsabilità. Aiutare chi si trova in queste situazioni è possibile.

Qual è il vero segreto per aiutare “seriamente” chi è in difficoltà?
Prevenzione, tempestività di intervento ed educazione finanziaria. Molte famiglie arrivano da noi quando hanno perso tutto. Pertanto, diffondere la cultura della prevenzione significa mettere in campo azioni sociali precise in grado di interrompere da subito quel trend negativo di impoverimento di interi nuclei familiari. Più profondamente consiste nell’aiutare e nell’accompagnare persone e famiglie e, spesso, anche piccole imprese familiari, a correggere tempestivamente stili di vita sbagliati ed evitare comportamenti pericolosi. La povertà “assoluta” è spesso preceduta da situazioni di indebitamento risolvibili se trattati in tempo. Ciò può avvenire, da una parte, attraverso un aiuto nel ripensamento dei propri stili di vita e, dall’altra, attraverso la ristrutturazione dei debiti con strumenti finanziari previsti da una Legge dello Stato per prevenire l’usura. Si tratta della Legge n. 108/96 che prevede il prestito bancario attraverso le Fondazioni Antiusura con garanzia statale. Ciò significa studiare percorsi di aiuto differenziati a favore delle famiglie in difficoltà. Inoltre, c’è un grande bisogno di formazione finanziaria, di educazione all’uso responsabile del denaro e, soprattutto, educare le persone che hanno ricevuto aiuti economici a restituire mensilmente, secondo le proprie possibilità, gli aiuti economici ricevuti. Ciò permette alle famiglie di chiudere con il passato, guardare con un nuovo slancio al futuro e contribuire ad aiutare altre famiglie che si troveranno, momentaneamente, in difficoltà economica finanziaria. Le vie per un nuovo welfare passano dalla capacità di mettere le persone e le famiglie nelle condizioni di dare un positivo contributo alla soluzione dei propri problemi economici e sociali, ciò per prevenire l’indebitamento ed evitare il ricorso alle vie illegali di finanziamento.

Come accedere al Fondo di prevenzione all’usura?
Per le piccole imprese e le famiglie in difficoltà economica che non hanno la possibilità di accedere direttamente al credito bancario ordinario e a rischio di diventare preda degli usurai, esiste la possibilità di usufruire del credito attraverso il Fondo di prevenzione dell’usura, istituito dalla Legge n. 108 del 1996 e gestito dal MEF (Ministero Economia e Finanze). Per accedere al Fondo è necessario rivolgersi alle Associazioni e Fondazioni accreditate presso il MEF che possono concedere le garanzie bancarie. In questo caso basta rivolgersi allo sportello antiusura presso la Fondazione Antiusura Mons. Francesco Traini Onlus – Via Case Nuove n. 39 – Tel 0735/582823 – Sede di S. Benedetto del Tr.

Le quattro le fasi del piano d’azione per una possibile soluzione del problema
1° passo: il contatto. Chi ha un amico, un parente o un conoscente in difficoltà finanziarie può contattare lo sportello antiusura. Da questo momento può scegliere di lasciarsi consigliare su come affrontare la situazione.
2°passo: l’incontro. L’incontro serve a comprendere la concreta posizione debitoria complessiva per poterla affrontare insieme ad una squadra di professionisti che, gratuitamente, gli offrirà l’assistenza necessaria a superare i suoi problemi.
3° passo: l’analisi. Viene analizzata la sua situazione economico/finanziaria e vengono valutate le possibilità di pagamento (a piccole rate) del prestito che si va a richiedere alla Banca convenzionata per la copertura di tutta la somma debitoria.
4° passo: l’intervento. A questo punto, si procede alla richiesta di un prestito ad una delle Banche convenzionate.

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