GROTTAMMARE – A Grottammare presso la Chiesa di Sant’Agostino, con la ripresa delle celebrazioni aperte ai fedeli è ripresa in sicurezza anche l’Adorazione Eucaristica Perpetua. Con l’occasione abbiamo intervistato la responsabile organizzativa, Giulia Damiani.

Come hanno vissuto gli adoratori questo periodo di Lockdown?
Gli adoratori, prima del Lockdown, hanno continuato a pregare ed adorare il Santissimo Sacramento, senza assembramenti, fino all’ultimo istante, fino al momento in cui è stato possibile raggiungere la Chiesa di Sant’Agostino a Grottammare, quindi, in ottemperanza alla legge.
Poi, quando tutto si è fermato, l’Adorazione Perpetua si è interrotta e, dietro la guida spirituale di Don Giorgio Carini, abbiamo continuato a mantenere l’impegno di preghiera da casa, davanti al Crocifisso, incessantemente, giorno e notte, ognuno per la sua ora, impetrando da Dio l’aiuto per l’intera umanità. Con fede sincera e con il desiderio di ricominciare,  abbiamo portato con noi, nella preghiera, in unità di intenti, tutta la Chiesa, la Diocesi, il nostro Vescovo Carlo, il Vicario Don Patrizio, il Parroco Don Federico, tutti i sacerdoti, le autorità, i medici, gli infermieri, i giornalisti, i malati, i soli, gli abbandonati, le famiglie, i giovani, i lontani…
Questo tempo è stato un tempo di quaresima inaspettato, unico e doloroso ma carico di amore e di frutti. Don Giorgio, risiedendo presso la Chiesa di Sant’Agostino, ci ha sostituiti in alcune ore simboliche, tutte le notti, in cappellina, davanti al tabernacolo, in comunione con gli adoratori e la Santa Chiesa. Ha benedetto con il Santissimo ogni giorno a mezzogiorno la città di Grottammare e le città limitrofe, dal punto alto del parcheggio che guarda sul mare e da dove è possibile intravedere gran parte della riviera. Tutto questo fino al giorno in cui l’Adorazione Perpetua è ripartita, grazie a Dio. Abbiamo vissuto e documentato, da casa, ogni momento, la passione di Gesù, la Sua resurrezione, la consacrazione della città di Grottammare alla Madonna Addolorata, cui siamo legati particolarmente, con la confraternita dell’addolorata, rappresentata dal priore e con la presenza del sindaco di Grottammare.

Come siete riusciti a stare loro vicino?
Siamo stati vicini, non solo in unità di spirito ma anche attraverso i social, molto utili in questi casi per condividere i momenti in cui Don Giorgio la notte pregava, oppure mentre benediceva con il Santissimo le città. Le Sante Messe in Streaming e la riscoperta del grande dono della comunione spirituale, anche la catechesi che teniamo di rito, non si è interrotta. Virtualmente, attraverso i vari media, la pagina facebook dell’adorazione perpetua ( collegamento qui )  ed il canale You Tube che Don Giorgio ha appositamente aperto, ci hanno aiutato a non sentirci soli e a mantenere viva la fede.
La testimonianza silenziosa degli adoratori, della loro preghiera in solitudine nella propria stanza, alle orecchie di Dio non è rimasta sorda, neanche i momenti di paura che ognuno di noi ha sperimentato. Una testimonianza che attraverso la preghiera, ogni angolo buio viene illuminato, dalla parola di Dio, dal Suo Santo Spirito e trasformato in coraggio e gioia di vivere. Come testimonia la vita di un’adoratrice, Anna Rita che in questo tempo di Lock down è venuta a mancare a causa di una brutta malattia con la quale da tempo combatteva. La Santa Messa per lei, vissuta tutti insieme, molto partecipata sempre virtualmente ci ha permesso di piangerla e commemorarla con vivo amore.

Come state vivendo questa fase di ripresa anche dell’Adorazione Eucaristica?
Con prudenza e gli accorgimenti materiali necessari, abbiamo ripreso con grande gioia e partecipazione ad adorare Gesù e a riceverlo dal 18 Maggio nella Santa Messa. Gli adoratori si sono commossi, alcuni fino alle lacrime. L’adorazione ora avviene presso l’altare centrale della Chiesa di Sant’Agostino a Grottammare, in modo da avere ampi spazi.
In cappellina dalle 16 alle 18 è possibile accedere al Sacramento della Confessione dal martedì al sabato e la domenica mattina dalle ore 8 alle 9. Il tempo di “stop” è servito per riflettere sulla nostra vita e sui veri valori. Questo fermarsi ha rafforzato alcune certezze e, riscoprendo un’esortazione di Papa Francesco in occasione del Corpus Domini del 2019, condivido le sue parole : “non dobbiamo abituarci all’Eucarestia e andare a comunicarci come per abitudine, no. Ogni volta che noi ci accostiamo all’altare per ricevere Gesù, dobbiamo rinnovare il nostro amen e che sia un amen che viene dal cuore, è Gesù, è Gesù vivo, non dobbiamo abituarci, ogni volta come se fosse la prima comunione” e io vorrei umilmente aggiungere come se fosse anche l’ultima.

Il Papa più volte ha ricordato l’importanza di fermarsi in preghiera davanti al Santissimo. Ci ricordi le modalità di accesso alla Chiesa di Sant’Agostino?
La Chiesa di Sant’Agostino è aperta dalle ore 7 alle ore 24, permettendo a chiunque di poter fare visita a Gesù, grazie agli adoratori che di ora in ora si danno il cambio. Dopo la mezzanotte accedono gli adoratori iscritti. L’adorazione è silenziosa. L’importanza del silenzio, riscoprirlo, in questo tempo pieno di rumori, immagini, parole, è davvero una conquista. Un silenzio che deve avvenire prima dentro di noi e che si riflette al di fuori, cercando di ascoltare la voce di Dio, alla Sua presenza.  Un Dio che si è fatto piccolo e che si nasconde in un pezzo di pane. Gli adoratori sanno che l’adorazione è silenziosa e cercano di coltivare questo silenzio, per loro stessi ma anche per chiunque venga a far visita e voglia raccogliersi in preghiera, cuore a cuore con Dio.

Chi ci legge, perchè dovrebbe diventare adoratore?
Venite e vedete, sperimentate la vera Pace. Venite a riposarvi, voi che vi sentite affaticati e oppressi e troverete ristoro per le vostre anime, venite a dissetarvi o voi che siete assetati.
Gesù dice ai suoi apostoli “non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me?” Gesù ha chiesto questo ai suoi discepoli, prima della sua cruenta passione ed oggi lo chiede a noi. L’Eucarestia, come si evince dai molti miracoli eucaristici, è il cuore di Gesù, quel cuore che ha patito e sofferto una morte atroce. Come non rispondere si a questa chiamata?(Vedi qui testimonianza di un miracolo eucaristico)
Poter vegliare con lui e pregare, riparare per il mondo che sta andando per la sua strada è un’occasione irripetibile, una vera e propria chiamata per questi tempi. Un’opportunità e uno sperimentare cuore a Cuore, l’amore di Dio. Non toglie nulla ad altri gruppi e frequentazioni di altre comunità, in quanto è un’ora di preghiera personale , davanti a Lui, alla sua presenza, con il nostro si, permettiamo che la chiesa rimanga aperta e, a chiunque, di entrare, anche per caso, anche non credente. Ho visto persone lontane commuoversi, la loro testimonianza è forte.
In Chiesa, per chi volesse approfondire e, perché no, provare e fissare un appuntamento con Gesù, troverà vicino alla cappellina, le indicazioni per iniziare.
Sia Lodato Gesù Cristo!

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