- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Mascherine in chiesa: le bufale del Corriere Adriatico

DIOCESI – In merito alla notizia pubblicata dal Corriere Adriatico con titolo “Non indossavano la mascherina. Niente chiesa per madre e figlia”, don Guido Coccia, parroco di San Benedetto Martire, smentisce interamente quanto riportato dal giornale.

Nel Corriere si riporta che nella Chiesa di San Benedetto Martire “un sacerdote ha infatti chiesto a due persone, mamma e figlia di andarsene dalla chiesa perché nessuna delle due portava la mascherina”.

Don Guido, essendo l’unico sacerdote della chiesa del Paese Alto, sentito direttamente dal nostro giornale dichiara: “Non ho mai allontanato nessuno e anzi ho fornito personalmente all’ingresso della Chiesa delle mascherine per chi ne era sprovvisto. Se i giornalisti del Corriere Adriatico mi avessero contattato avrei detto subito anche a loro questi fatti. Mi dispiace che si usi in modo strumentale una bufala per colpire la nostra comunità”.

Anche la seconda parte dell’articolo riguardante il Vescovo è falsa. Il Corriere Adriatico infatti scrive che, durante la funzione con i sacerdoti per la Messa Crismale “Il Monsignore, foto alla mano, non indossava la mascherina. Unico tra tutti i presenti”.
Il giornale lo scrive per dare forza alla propria tesi, chiedendosi come mai il Vescovo possa fare questo e gli altri fedeli no, alimentando così la polemica e la propria tesi.

Però le due cose non si contrappongono poiché il Vescovo, presiedendo la celebrazione, come prevede il protocollo della CEI con lo Stato, non deve portare la mascherina, come non la portano i sacerdoti che presiedono la Santa Messa. Il protocollo prevede infatti che il celebrante indossi la mascherina solo al momento della distribuzione della comunione e così il Vescovo ha fatto, come mostrano le foto del nostro articolo scattate in quel giorno.

Il Direttore del giornale diocesano L’Ancora, Simone Incicco, afferma: “Ci dispiace che dei colleghi abbiano utilizzato notizie infondate per screditare una comunità, già provata dall’emergenza, alimentando divisioni e sospetti senza verificare la notizia. Inoltre, non dimentichiamo che, qualora non venissero rispettate le regole, il parroco sarebbe sottoposto a sanzione. Quindi è bene che i sacerdoti facciano rispettare le norme previste dal protocollo, ma sempre con la carità che li contraddistingue”.