Debora Donnini – Città del Vaticano www.vaticannewa.it

“In questi tempi di pandemia nei quali siamo più consapevoli dell’importanza della cura della nostra casa comune, auguro che tutta la riflessione e l’impegno comune aiuti a creare e fortificare atteggiamenti costruttivi per la cura del Creato”. L’aug4kurio di Papa Francesco al termine della recita del Regina Coeli di questa domenica, danno il senso del lungo periodo che si apre a partire dalla prossima settimana Laudato si’ e poi dall’anno dedicato alla cura del Creato.

Un tempo importante che si aprirà domenica 24 maggio e procederà con diverse iniziative con una chiara enfasi sulla “conversione ecologica”. In questo consiste l’Anno di Anniversario Speciale Laudato si’. “Abbiamo bisogno, soprattutto, di ‘un movimento di popoli’ dal basso, un’alleanza di tutte le persone di buona volontà”, si legge nell’info utile diffusa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che si richiama con forza alle parole di Papa Francesco che cinque anni firmò l’Enciclica, uno “spartiacque che ha richiamato l’attenzione del mondo sullo stato sempre più precario della nostra casa comune”.

Nel metterne in evidenza l’estrema attualità in relazione alle diverse questioni ambientali, il Dicastero in particolare sottolinea come questo quinto anniversario cada “nel bel mezzo di un altro momento spartiacque, una pandemia globale” e come, quindi, il suo messaggio sia profetico oggi come lo fu nel 2015 perché può fare da “bussola morale e spirituale” per il cammino verso un mondo più pacifico e sostenibile. Nel corso di questo Anno sono previsti incontri, webinar e anche dei premi. Sulle vie lungo le quali si snoderà questo tempo, si sofferma padre Joshtrom Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia del Dicastero:

Ascolta l’intervista a padre Joshtrom Kureethadam

R. – Tutto l’Anno di Anniversario Speciale che inizia in questo mese di maggio possa diventare un tempo di grazia per cambiare rotta! Quello che ci ha colpito anche del Covid-19 è che non possiamo tornare al vecchio modo di vivere, ma dobbiamo creare un mondo più giusto, più equo, più fraterno ma anche più sostenibile.

In campo ci sono molte iniziative. Quali sono quelle su cui il Dicastero si è soffermato particolarmente nell’organizzazione?

R. – Possiamo dividerlo in tre tappe. Anzitutto c’è la Settimana Laudato si’ che abbiamo iniziato proprio oggi – va dal 16 e al 24 maggio – che in qualche modo lancia questo anniversario speciale. Ci sono diverse iniziative. Ci ha colpito anche il fatto che c’è tanta partecipazione: centinaia di organizzazioni, migliaia di persone, anche con tantissimi eventi. Già il 24 maggio abbiamo proposto una Preghiera da recitare in tutto il mondo a mezzogiorno. Poi arriva il Tempo del Creato, dal primo settembre al 4 ottobre, e poi verso metà giugno pensiamo di avere un webinar. Sempre a giugno dovrebbe uscire anche un testo inter-dicasteriale e poi a ottobre organizzeremo questo incontro molto atteso sull’alleanza educativa che è stato posticipato. A novembre ancora un appuntamento molto importante, anche questo posticipato, Economy of Francesco. Il culmine sarà verso maggio dell’anno prossimo quando avremo una conferenza internazionale. Nell’Anno dell’anniversario lanceremo tantissimi altri progetti, c’è la cappella Laudato si’ che è quasi pronta qui a Roma e poi girerà per il mondo. Ma tutto questo genera anche  progetti multipli pluriennali. Pensiamo per esempio di iniziare un cammino di 7 anni con le famiglie, con le diocesi, con le scuole, con le università, con gli ospedali, con il mondo del business (aziende agricole), con gli ordini religiosi. Abbiamo pensato anche ai premi Laudato si’, riconoscendo l’impegno delle persone che saranno coinvolte nei progetti pluriennali. È tutto puntato sull’azione concreta e partecipativa data la situazione del pianeta.

Al centro dell’ecologia integrale c’è l’uomo perché la pandemia ha mostrato in modo evidente questa interconnessione tra gli uomini. Quale strada seguire per lavorare nel solco della costruzione fraterna?

R. – La crisi del coronavirus da un lato ha messo in evidenza la nostra fragilità ma anche la relazionalità, l’interconnessione, l’interdipendenza. È importante la solidarietà: non possiamo superare questa crisi ma anche nessun’altra crisi se non siamo solidali, come diceva Papa Francesco in quella catechesi per la Giornata della terra: è camminando assieme e facendosi carico delle persone più vulnerabili tra di noi, che possiamo affrontare crisi globali.

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