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Il vescovo Carlo: “Sono vicino e prego per operatori turistici e sportivi, bloccati dal Coronavirus”

Un momento della Pasqua dell’Albergatore, anno 2018

DIOCESI – Rammarico per il presente, speranza per il futuro, ma anche il tentativo di una rilettura spirituale di quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo, per trarne sapienza. Sono i sentimenti che hanno animato il vescovo, monsignor Carlo Bresciani, nella stesura di due lettere. Una agli operatori turistici, una agli sportivi, in occasione delle celebrazioni pasquali.

Messaggi che dimostrano la vicinanza del nostro vescovo ai tanti addetti del comparto turistico-ricettivo (molto importante nel tessuto socio-economico della nostra Diocesi) ed ai numerosi atleti che, a livello professionistico o amatoriale, praticano sport con dedizione e costanza. Anzi: purtroppo attualmente occorre declinare i verbi al passato. “Praticavano”. Sì, perché le norme sul distanziamento sociale legate all’emergenza-Coronavirus hanno, di fatto, bloccato l’esercizio di molti sport. Senza contare la paralisi di strutture come hotel, residence, ristoranti, b&b e chalet.

Nella sua missiva agli sportivi (disponibile integralmente cliccando qui) monsignor Bresciani sottolinea lo stop imposto a gare, allenamenti e attività fisiche. “Tutti stiamo attraversando un  momento difficile per le limitazioni che il  virus impone per la  – scrive il vescovo – protezione della salute e della vita stessa. Non avendo potuto incontraci, vorrei far giungere a tutti voi, non solo il mio augurio pasquale, ma  anche una mia parola di incoraggiamento. La prova che stiamo passando, che ovviamente ci costa non poco, ci aiuta a riflettere sulle cose più importanti della vita, passo necessario verso una maggiore maturità. Vi auguro che questa prova sia per tutti voi una occasione di crescita umana e cristiana. Da sportivi sapete che senza fatica non  si raggiungono mete e traguardi importanti”.

Nel messaggio agli operatori turistici (disponibile integralmente cliccando qui) monsignor Bresciani per prima cosa si dispiace dell’annullamento dell’ormai tradizionale gita-pellegrinaggio che quest’anno doveva svolgersi a La Verna, luogo francescano sulle montagne della Toscana. “Purtroppo – scrive il vescovo – le note vicende collegate alla diffusione del coronavirus (Covid-19), non solo non ci hanno permesso di attuare il nostro programma, ma hanno gettato grandi e comprensibili preoccupazioni e incertezze anche sulla vostra attività e sulla stagione turistica che ormai è alle porte. Stiamo passando davvero un generalizzato periodo difficile che sembra toccare tutti, per di più a livello mondiale. Vorrei manifestarvi la mia personale vicinanza e solidarietà e, tramite mio, quella di tutta la Chiesa diocesana. I tempi non sono facili per nessuno, ma confido che la tradizionale creatività vostra e del nostro popolo ci aiuterà a superare anche queste tristi vicende”.