Foto di repertorio

GROTTAMMARE – “Quest’anno a causa del coronavirus non abbiamo potuto festeggiare il nostro Sant’Aureliano come da tradizione, una festa fortemente sentita e vissuta da tutta la città di Grottammare”. Con queste parole si apre la riflessione di Padre Michele Massaccio, custode dell’Oasi Santa Maria dei Monti di Grottammare.
Padre Michele afferma: “Come la Pasqua appena passata, anche quest’altra festa “mancata” ci ricorda comunque ciò che è più importante ed essenziale nella nostra vita, ciò che in questi momenti ci rendiamo conto essere prezioso, fragile e non scontato, ciò che rischiamo troppo facilmente di dimenticare: l’Amore che ci ha salvati.
Un Amore che al Signore è costato tutta l’umiliazione, tutta la sofferenza, tutte le lacrime, tutta la solitudine, tutto il tradimento e l’abbandono, tutto il Sangue, tutta la vita. Tutto.
“Io non ti ho amata per scherzo”, ha detto Gesù alla beata Angela da Foligno.
Sant’Aureliano lo aveva capito, e ha ricambiato il suo Signore con tutto l’amore che poteva, fino a dare la vita. Come tutti i martiri cristiani, non è morto per estrema coerenza con un ideale professato. È morto solo per amore, anzi, come Gesù, è morto di Amore.
Ed è l’unica cosa per cui valga veramente la pena vivere e, se necessario, morire. L’amore è l’unica vera ricchezza che ci porteremo di là, e che non avrà mai fine, dice san Paolo.
Anche in mezzo alle difficoltà attuali, cerchiamo allora anche noi di dare la vita per ciò che vale, e che dura. Sarà questo il modo migliore di festeggiare il nostro santo.Buon Sant’Aureliano!”

“Una festa nel mondo dei ricordi, in attesa di poter tornare alla realtà concreta del presente. Una realtà attualmente “sospesa”. Le celebrazioni religiose e laiche in onore di Sant’Aureliano, sempre molto sentite a Grottammare, quest’anno non si sono potute svolgere, per gli ormai ovvi motivi legati ai divieti d’assembramento da Coronavirus. L’area intorno all’Oasi dei Monti è restata dunque deserta nel weekend successivo alla Pasqua: tradizionale data della Festa di Sant’Aureliano, ma il comitato organizzatore non si perde d’animo: «Invitiamo chiunque volesse, a pubblicare foto storiche della festa nelle rispettive pagine Social private. Un modo per essere simbolicamente vicini e per non perdere l’importanza collettiva della manifestazione».

Questa ricorrenza si ripete da secoli e richiama sempre tante persone, anche per una classica “scampagnata” primaverile nei prati intorno all’Oasi. Il comitato San Aureliano di Grottammare esprime un saluto a tutti i pellegrini e dovuti di San Aureliano. «Invitiamo chiunque volesse, a pubblicare foto storiche della festa nelle rispettive pagine Social private. Un modo per essere simbolicamente vicini e per non perdere la continuità e l’importanza collettiva della manifestazione. Tanti cittadini di Grottammare hanno sicuramente molte belle immagini storiche della festa e condividerle in un momento del genere è sicuramente importante. Un modo elegante e diverso dal solito per continuare a celebrare questa ricorrenza».

Noi de L’Ancora vogliamo riproponendo un bel servizio (con foto, video e commenti) realizzato nel 2013 da Nicolas Abbrescia. Per vederlo, clicca qui. Tutto ciò nella speranza che, per l’edizione 2021, possa tornare ad essere festeggiato così come, finora, avevano fatto generazioni e generazioni di grottammaresi, e non solo.

Non si hanno invece notizie precise riguardanti Sant’Aureliano, probabilmente fu un soldato romano martirizzato a Roma le cui spoglie furono traslate nella chiesa di Santa Maria ai Monti. Secondo alcune credenze popolari egli fu invece martirizzato a Grottammare, nei pressi dell’Oasi di Santa Maria dei Monti.

La sua festa viene celebrata la settimana dopo Pasqua e in occasione di tali festeggiamenti la quiete abituale dell’Oasi di S. Maria dei Monti viene interrotta dal tripudio di canti, giochi, musica e spari, arricchiti da abbondanti libagioni.

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