DIOCESI – Pubblichiamo la riflessione sulla Pasqua, giunta in redazione, da parte del Vescovo Gervasio Gestori.

Lo scorso anno proprio in questi giorni mi trovavo a Gerusalemme con un gruppo di preti ed abbiamo avuto la possibilità di celebrare al Santo Sepolcro. Iniziando la breve omelia dissi: “ Confratelli, qui non si può scherzare: o credi che questa tomba è vuota perché Gesù è risorto, oppure non sei cristiano e sei stato imbrogliato”.
Oggi la parola resurrezione è uscita dal lessico comune e forse anche da quello di tanti credenti, al massimo si parla di vita che vince la morte in modo generico, e anche quando professiamo la nostra fede durante la Messa domenicale dicendo di credere nella “risurrezione della carne e nella vita del mondo che verrà”, proclamiamo parole senza troppo riflettere e spesso vuote di contenuto reale.
Benvenuta questa Pasqua 2020! Ci ricorda ancora una volta un sepolcro vuoto, un corpo risorto e Gesù vivo per sempre. Bentornata la solennità della Pasqua, perché abbiamo un bisogno urgente del suo mistero, specialmente in questo tempo imprevisto, inaspettato, sconvolgente ed ancora misterioso della pandemia.
Abbiamo un profondo bisogno umano di risorgere dalle nostre paure, dalle solitudini, dalle false sicurezze, dalle troppe arroganze, dal vuoto di futuro, dalle oscurità delle menti. Pensavamo di essere piccoli dei sulla Terra e di poter fare a meno di Dio. Ed ecco un forte, duro, globale, imprevedibile richiamo. È arrivato un avvertimento tremendo, che non deve rimanere inutile. È un avvertimento di cui non conosciamo l’origine umana, ma che per noi credenti non può essere che paterno, perché Dio è sempre Provvidenza generosa ed incoraggiante.
Oggi Gesù risorto desidera entrare nelle nostre case, anche se sono chiuse per la quarantena governativa.

Passa attraverso i muri, come allora in quelli del cenacolo per raggiungere i discepoli e ci dona il Suo Spirito, che è perdono, speranza, amore, pace e gioia. Gli apriremo la porta della nostra casa? Quella del nostro cuore? Non può farci che del bene. Ne abbiamo urgente necessità umana. E impareremo da questa dura esperienza globale? Perché dopo non sarà più come prima.

Oggi compito della Chiesa e di ciascun credente è quello di annunciare la “resurrezione dei morti” e la “vita che verrà”. Gesù è risorto. Buona Pasqua!

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