Don Nicola

RIPATRANSONEDomenica 5 aprile, alle ore 18, presso il Duomo di Ripatransone, sarà officiata una celebrazione eucaristica, nel corso della quale si rinnoverà il voto d’affidamento della città a San Rocco. Un santo particolarmente caro ai cittadini ripani. Secondo la devozione popolare, infatti, proprio grazie alla protezione del taumaturgo francese, Ripa scampò ad una tremenda epidemia di peste che stava mietendo vittime in tutta la zona. Proprio come  ex voto, nel 1526, venne eretta la chiesa di S. Rocco, a due passi dal Palazzo Municipale: ricordo perenne dell’azione di un Santo molto invocato nei secoli passati, durante le pestilenze.

Quasi 500 anni dopo, il moderno affidamento a S. Rocco assume un’importanza particolare, vista e considerata l’attuale epidemia da Coronavirus che continua ad imperversare praticamente in tutto il mondo. La funzione domenicale sarà guidata dal parroco del Duomo, Don Nicola Spinozzi e concelebrata da tutti i sacerdoti del vasto territorio ripano: Don Lanfranco Iachetti, Don Luis Sandoval e Don Tommaso Capriotti. Con loro anche il sindaco Alessandro Lucciarini. Il momento clou sarà quando tutti i presenti reciteranno la preghiera d’affidamento, innanzi al simulacro ed alle reliquie del pellegrino originario di Montpellier.

Il rito sarà visibile in diretta su VeraTv (canale 79) o in streaming sul giornale diocesano www.ancoraonline.it. Vale la pena ricordarlo: purtroppo non si tratta di una funzione aperta al pubblico ed i pochissimi presenti manterranno il distanziamento interpersonale imposto dalle nuove disposizioni previste dal Governo per contenere il contagio. Disposizioni che proibiscono assembramenti e, dunque, non consentano Messe con la partecipazione dei fedeli.

L’invocazione a San Rocco, visibile in fondo a quest’articolo, è stata composta da Don Nicola. Anche il parroco del Duomo, in questi giorni, è alle prese una quotidianità stravolta. «Nonostante tutto, noto con piacere che tante persone si collegano sui Social per seguire i nostri momenti di preghiera. Anche i catechisti continuano ad essere vicini ai propri gruppi soprattutto tramite il web. Questo ci dà il senso del profondo vissuto di Fede della comunità di Ripatransone». Una Fede che, certo, non s’interrompe perché non si può andare fisicamente a messa, ma continua tra le mura di casa. «Per diversi parrocchiani, quella con la rete Internet è una nuova esperienza» prosegue il sacerdote. Insomma: pur in un contesto difficile, è bello che questo primo contatto con una nuova tecnologia avvenga per sentirsi tutti una comunità in preghiera.

Con il presente bloccato, ci si organizza già per il futuro. Impossibilitati a celebrare la Madonna di San Giovanni, a Ripa si guarda a luglio: «Il nostro orizzonte ora è la Festa della Maddalena: patrona di Ripatransone – ci dice Don Nicola -. Abbiamo già svolto delle riunioni col sindaco e col priore della Confraternita Madonna di San Giovanni: se sarà possibile, recupereremo durante quella festa almeno il Cavallo di Fuoco, ossia l’aspetto goliardico delle celebrazioni che dovevano svolgersi la settimana dopo Pasqua».

Già, la Pasqua. Anche questa cruciale ricorrenza sarà vissuto tra le mura domestiche. In preparazione dell’appuntamento previsto per il 12 aprile, Don Nicola sta redigendo dei pensieri, come i concetti espressi per la V Domenica di Quaresima, dai quali estrapoliamo questo interessante passaggio: «Oggi più che mai la Famiglia è chiamata ad essere la Chiesa domestica facendo spazio ad una sacramentalità della Famiglia stessa onorando Dio nella più concreta esistenza quotidiana fatta di relazioni. Non mettiamoci le cuffiette alienandoci da tutti quanti. Il culto spirituale a cui siamo chiamati a vivere in questo momento in maniera più profonda, non è un culto meno reale, o addirittura solo metaforico, ma si tratta di un culto più concreto e realistico in cui la Famiglia stessa diventa adorazione, glorificazione del Dio vivente. Grande occasione per riscoprire l’essenzialità della vita ed in particolare della Fede».

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